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La mostra “L'Uomo, la Pietra, i Metalli” visitata dal Vescovo

San Benedetto del Tronto | S. E. R. Gervasio Gestori è stato guidato nel percorso espositivo dalla prof. Capriotti Vittozzi.

di Melissa Cellini

Un sabato pomeriggio che ha annoverato tra le firme nel registro dei visitatori un nome di riguardo. Sua Eccellenza Gervasio Gestori, Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto, nonché membro del Comitato d'Onore di promozione della mostra, ha visitato le sale del Palacongressi allestite con la mostra "L'Uomo, la Pietra, i Metalli".

Accompagnato dall'ideatrice dell'evento, la professoressa Giuseppina Capriotti Vittozzi, Sua Eccellenza ha seguito con vivo interesse le spiegazioni lungo tutto il percorso espositivo che si sviluppa dai graffiti preistorici del Sahara, all'età della Pietra, del Rame e del Bronzo nel Piceno;  dai metalli dell'età del Bronzo in Siria e Palestina alle pietre egizie e miniere dei faraoni; infine l'arte marmorea e bronzea del Piceno in epoca romana. Mons. Gestori si è anche fermato ad osservare i servizi didattici che la mostra mette a disposizione dei visitatori più giovani.

E' stato incuriosito da tutto il percorso che ha seguito con ancora maggiore interesse grazie alle spiegazioni tecniche e critiche della prof. Capriotti, mostrandosi particolarmente affascinato dagli esiti molto raffinati dei reperti realizzati dall'uomo in epoche in cui si era assolutamente privi di mezzi tecnici. La sintesi della mostra potrebbe essere sottilmente riflessa nelle due dimensioni umane dell'homo sapiens e dell' homo faber, cioè la straordinaria capacità dell'uomo pensante di riflettere il suo prodotto immaginario in un oggetto razionale e funzionale.

Un compendio del percorso umano che passa anche attraverso un pensiero religioso che si evolve dalle credenze magiche legate ai graffiti sahariani, attraverso le divinità egizie, sino ad arrivare alla finezza della tecnica dell'epoca romana preludio a quella che sarà lo sviluppo del cristianesimo. L'uomo che pensa e che costruisce per sé stesso con un pensiero sempre rivolto verso un'entità superiore.

Particolare è stato l'interesse di Mons. Gestori per i numerosi oggetti rinvenuti nel Piceno, come ad esempio il pugnale in bronzo o la punta di freccia di selce ritrovati ad Acquaviva, l'ascia di bronzo proveniente da Ripatransone o le pietre scheggiate di Cupramarittima. Davanti ai reperti egizi e siro-palestinesi – provenienti in gran parte dai Musei Vaticani - numerose riflessioni per quelli che sono strumenti o unità di peso cititati nella tradizione biblica.

Grande entusiasmo e complimenti espressi per il gran lavoro svolto, che come sempre presuppone una sinergia di qualità, professionalità ed  équipe.

Un motivo di ulteriore invito - a chi ancora non lo abbia ancora fatto - a visitare la mostra evento esclusivo dell'estate sambenedettese.

24/08/2003





        
  



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