Fado portoghese e percussioni dal Senegal
Amandola | Domani, per la terza serata del Festival di Amandola dedicato alla Terra.
Il senegalese Badu NDiaye alle percussioni.
Dopo l'applaudito concerto (ieri) di Vittorio De Scalzi, stasera appuntamento con il teatro contemporaneo:
sul palcoscenico de "La Fenice", i "Braccianti" di Armamaxa; Zimmer Frei al Chiostro. Poi musica con Filippo Graziani
Sara' interamente dedicata alla musica la serata di domani, la terza del Festival Internazionale della Terra delle Sibille di Amandola. Dal Fado portoghese di Marco Poeta, con la voce di Francesco Di Giacomo, alle percussioni del senegalese Badu N'Diaye, accompagnato da danzatrici: un viaggio attraverso i diversi ritmi della Terra, iniziato ieri con "Il suonatore Jones", applaudito concerto di Vittorio De Scalzi.
Il fondatore dei New Trolls, nel suo omaggio a Fabrizio De André, ha interpretato, tra l'altro, "Via del campo" suonando un mandolino appartenuto al cantautore genovese, un pezzo unico donatogli da un liutaio della sua città. Applausi anche per il cabaret di Domenico Lannutti, che ha piacevolmente stupito gli spettatori con la sua comicità immediata.
Stasera due momenti di teatro contemporaneo per il pubblico di Amandola: al teatro La Fenice (ore 21) gli Armamaxa presenteranno "Braccianti, la memoria che resta", di e con Enrico Messina e Micaela Sapienza, liberamente ispirato a "La memoria che resta. Vissuto quotidiano, mito e storia dei braccianti del basso Tavoliere" a cura di Rinaldi e Sobrero. Il messaggio dello spettacolo è "salvaguardare l'esperienza dell'uomo e della terra contro l'amnesia della globalizzazione, l'assenza, l'oblio: per restituire voce a tutti quegli uomini che voce non hanno".
Al lavoro teatrale si accompagna una pubblicazione-programma di sala concepita come "guida" nella quale, descrivendo il lavoro per la creazione dello spettacolo, si affronta il tema del rapporto tra teatro e ricerca antropologica, con indicazioni bibliografiche per approfondire la conoscenza della storia del movimento bracciantile in Italia.
Alle 22.30 il Chiostro San Francesco ospiterà la proposta teatrale di Zimmer Frei (reduci da apprezzate performance a Volterrateatro), gruppo che lavora trasversalmente tra arti performative e arti visive, sviluppando un'originale ricerca sonora e una forte attenzione alla fruizione del pubblico.
Alle 23.45 al via lo spazio riservato ai giovani artisti marchigiani: inaugurazione affidata a Filippo Graziani, cantante e chitarrista come l'indimenticato padre Ivan, scomparso nel 1997.
Domani giovedì 28 agosto ad aprire la serata (ore 21) sara' "O Fado l'anima e la sua musica", dalle intramontabili melodie di Coimbra e Lisbona, toccate dalla guitarra portuguesa di Poeta, alla sofisticata voce di Francesco di Giacomo. Marco Poeta è l'unico italiano che abbia "osato" interpretare questo genere musicale nella terra d'origine, il Portogallo. Proprio a Lisbona il chitarrista ha suonato a Casa Pessoa e ha tenuto un memorabile concerto nella "Casa do Fado - Museo della Guitarra Portuguesa" di Alfama, occasione in seguito alla quale la stampa lo ha definito "fadista d'oltralpe". E momento di incontro con il chitarrista António Chaínho, con il quale Poeta si è poi esibito al festival "Musicultura" di Recanati.
Atmosfere coinvolgenti quelle del percussionista senegalese Badu N'Diaye, in programma alle 22.30 nel Chiostro San Francesco: proveniente da una famiglia di Griot, la casta depositaria della storia orale del Paese, dopo l'esperienza con il gruppo artistico e folkloristico più famoso del Senegal, "Cercle de la jeunesse de Louga", ha collaborato con Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Renato Carosone, Tony Scott, Tony Esposito, Karl Potter, nonché con una delle principali scuole di danza afro in Svizzera, a Bienna, la scuola di danza "Afro Rytme Danse"di Cristina Schilling.
In allegato:
- il programma completo del festival
- schede degli artisti di oggi e domani
- foto di Marco Poeta e Badu N'Diaye
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27/08/2003
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