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Turismo sanbenedettese in crisi

| Non è che il confine regionale è stato spostato al Tenna e non ce ne siamo accorti?

di Veleno

Qualche giorno fa la signora Lara Borghini ha ricevuto il premio fedeltà del turista: da trenta anni viene in villeggiatura dalle nostre parti.

Ha affermato che vi è sempre la stessa tranquillità. Ha ragione: dalle nostre parti siamo tranquillissimi, anzi immobili.

Prendiamo San Benedetto, così, a caso. Siamo incatramati e non riusciamo a fare un passo come il coro dell'Aida che urla a perdifiato "Partiam,partiam..." ma non si muove dal palco (per fortuna).

Il coro Comunale invece urla a perdifiato: "Piano regolatore, piano spiaggia, piano del traffico...".Anche loro non si muovono (ed è preoccupante).

Questo immobilismo ha avuto i suoi primi effetti. Crollo delle presenze turistiche in generale, tonfo pauroso nella componente stranieri.

E' chiaro che la crisi economica mondiale ha avuto pesanti  effetti sui consumi  e tra essi in particolare sulla riduzione delle spese per le vacanze.

Quello che preoccupa è però il fatto che San Benedetto, da indiscussa capolista regionale, cade improvvisamente in zona retrocessione. Qui c'entra poco l'economia mondiale:mancano le idee e, soprattutto, le iniziative nel campo turistico.

A livello nazionale la nostra città è poco conosciuta. Questo per il semplice motivo che sono poche le iniziative culturali di grande rilievo organizzate a San Benedetto. Una diretta TV per Miss Italia (strappata a fatica) e un passaggio su Linea Blu : tutto qui.
Il Bizzarri? Affondato!

E' anche vero che questa "timidezza" è un po' comune a tutte le amministrazioni finora succedutesi ma la poca attenzione, anzi pochissima, per il turismo da parte di questa litigiosa amministrazione  sta divenendo proverbiale. Che dire ad esempio dei circa 3 milioni di Euro (circa 6 miliardi, per capirci) di avanzo di bilancio, cioè di denaro incamerato in tasse e non restituitoci in servizi?

Per non sparare sempre sul pianista , che già ha tanti guai, mi permetto anche una bacchettata agli operatori turistici locali. Pochi, scusate se mi ripeto, anzi pochissimi, hanno tentato di passare da una gestione turistica familiare ad una gestione di tipo imprenditoriale. E' vero che così facendo facciamo felice la signora Lara ma per tenerla con noi altri trent'anni non possiamo buttare a mare la nostra risorsa primaria.Lo vogliamo o non lo vogliamo fare questo benedetto salto di qualità? Li vogliamo formare dei manager turistici locali?

Ed infine permettetemi la mia malignità quotidiana. Mi domando, se le Marche sono ancora competitive dal punto di vista turistico, perché a San Benedetto le presenze sono in calo? Non è che il confine regionale è stato spostato al Tenna e non ce ne siamo accorti? Rocchi se ci sei batti un colpo!

Penso proprio di aver detto male di tutti. Ora sto meglio.

07/08/2003





        
  



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