L'aumento oggi delle tariffe autostradali e dei trasporti ferroviari rappresenterebbe un vero schiaffo nei confronti della pazienza dei cittadini consumatori e della lotta all'inflazione. Per questa ragione, se si vuole avere un minimo di rispetto nei confronti della crisi economica del Paese e delle tasche dei consumatori, il Governo e il Cipe dovrebbero bloccare qualsiasi aumento delle tariffe delle autostrade, già lievitate del'12,06% in tre anni (tra febbraio 2003  e febbraio 2000, secondo i dati Istat).

Anche per quanto riguarda i biglietti dei treni, nel 2001 le tariffe sono cresciute di ben il 5,2% per i circa 500 treni a lunga percorrenza, mentre per i 7000 regionali si sono registrati aumenti tariffari anche a due cifre percentuali, ad esempio nel 2002 in Lombardia gli aumenti in alcune tratte sono del 26% .

Stiamo assistendo in questi giorni ad un bel gioco delle parti tra le Fs, che assicurano i nuovi aumenti, e la Società Autostrade, che si sceglie le Associazione dei consumatori da incontrare, difendendo presunti accordi istituzionali per aumenti del 9,2% per i prossimi 5 anni. Il tutto davanti ad maggiorazioni delle tariffe che sarebbero tanto più ingiustificate se rapportate ai livelli di qualità dei servizi forniti oggi nelle autostrade e nei trasporti ferroviari.

La richiesta delle Associazioni aderenti a Consumatori Indipendenti è che le Associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti possano incontrare al più presto gli esponenti del Governo e del Cipe per discutere delle tariffe dei servizi di pubblica utilità e della Legge Finanziaria 2004.