E' partito alla mezzanotte di ieri lo sciopero indetto dai sindacati di categoria degli autotrasportatori che protestano contro la riforma del settore dell' autotrasporto e la decretazione di urgenza sul codice della strada. La protesta si protrarrà fino al 26 settembre prossimo.

Nelle Marche secondo le stime circa l'80% dei Tir si è fermato. Un'alta adesione allo sciopero si è registrata in tutti i quattro punti di "sensibilizzazione": il piazzale antistante la raffineria Api di Falconara, il casello autostradale di Civitanova Marche, il parcheggio davanti alla "Berloni" di Pesaro, e il piazzale di via Pasubio a San Benedetto del Tronto. Sono infatti più di 6 mila gli autotrasportatori marchigiani che nell'85% dei casi trasportano merci all'interno della regione.

A San Benedetto del Tronto, sulla Statale 16 in via Pasubio, sono stati molti i Tir fermi registrando un'adesione pari del 60%. "Abbiamo deciso il fermo - dichiara il presidente regionale Fita Cna Lucio Barattini- per protestare contro la liberalizzazione selvaggia del settore che introdurrebbe sul mercato 30 mila nuove imprese, per dire no alla restituzione del bonus fiscale concesso da una legge dello Stato di oltre 10 anni fa, per difenderci dalla concorrenza dei vettori stranieri che viaggiano con tariffe inferiori alla metà di quelle previste dalla legge italiana".

A Pesaro si sono creati vari intasamenti di traffico nella zona industriale così come ad Ancona dove secondo la Fita-Cna il fermo ha avuto un impatto pesante sul rifornimento dei carburanti, dato il blocco quasi unanime del trasporto dalla raffineria ai punti di distribuzione. Qualche tensione invece si è registrata nella notte al casello di Civitanova, dove i tir fermi hanno ostruito il passaggio ai mezzi pesanti non aderenti all' iniziativa. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos che hanno riportato la situazione sotto controllo.

Per la Fita Cna Marche non ha circolato il 70-75% degli automezzi con punte del 90% per quanto
riguarda gli autotrasportatori locali. Altissima è stata l'adesione da parte dei consorzi marchigiani del settore mentre continuano viaggiare gli autotrasportatori che vengono dal Mezzogiorno e, soprattutto, i vettori stranieri.

"In media - spiega il segretario regionale Fita Cna Ermanno Santini- ogni impresa di autotrasporto ha meno di due Tir e fatica a tirare avanti anche per colpa della committenza che pratica tariffe ridotte verso i singoli autotrasportatori, non rispettando gli accordi siglati con le associazioni di categoria. La situazione diventerà ancora peggiore dal prossimo maggio, con l'ingresso nell'Unione europea dei dieci nuovi Paesi aderenti, i cui vettori potranno circolare liberamente anche in Italia".

Sono stati esentati dallo sciopero e circolano liberamente i Tir che trasportano giornali affinché venga rispettato il diritto all'informazione. Sono inoltre garantite le distribuzioni e raccolte  di latte fresco così come i prodotti destinati ad ospedali, farmacie, case di riposo, mense, scuole al fine di tutelare il rifornimento ai luoghi di assistenza e di istruzione. Sono in circolazione inoltre i mezzi adibiti al trasporto di animali vivi destinati alla macellazione e del materiale destinato agli altiforni.