Sabato scorso, 20 settembre, è stato rinnovato a Parma il contratto per i dipendenti della Barilla. Il rinnovo interessa circa settemila lavoratori e tra questi i circa 250 dello stabilimento di Ascoli, zona Campolungo, marchio "Nuova forneria adriatica", dove vengono preparati quattro prodotti ben conosciuti a livello nazionale (di questi 250 lavoratori 50 sono stagionali, in attesa di un contratto a tempo indeterminato).

La contrattazione per il rinnovo è durata nove mesi (un parto sofferto!) e comprende investimenti in Italia per 475 milioni di euro nei prossimi cinque anni. A questi si aggiungeranno altri 275 milioni di euro e 135 nuovi assunti nel settore "pani e merendine" ("bakery"), investimento, quest'ultimo, che coinvolgerà anche lo stabilimento di Ascoli.

L'aumento salariale consiste in un "premio di produzione ad obiettivi" (PPO) portato a 6.400 euro nei quattro anni di durata del contratto (1.600 euro all'anno). Per i nuovi assunti, invece, salario differenziato e premio di produzione fisso di 70 euro mensili per 14 mensilità. Aumenteranno inoltre le domeniche lavorative (retribuite), che diventeranno 7 all'anno.

La parola del momento, alla Barilla, è "scorrimento flessibile", un nuovo tipo di organizzazione del lavoro. Si tratta, in base alle eventuali necessità dell'azienda, di "saltare" il riposo che segue i turni di lavoro. I turni sono tre, le ore lavorative settimanali per ogni lavoratore 40, in sei giorni.

Lo "scorrimento flessibile" consiste appunto nella disponibilità a modificare il proprio turno di riposo. A contrattare questa opzione, però, saranno chiamate le Rsu in ogni stabilimento. Queste ultime potranno esercitare un "diritto d'opzione". Avranno inoltre facoltà di contrattare 5 giornate festive pagate all'anno.