L' Onorevole Teodoro Buontempo è arrivato nel tardo pomeriggio della prima giornata del convegno "Oltre le Terre di Mezzo" in programma il 22 e il 23 settembre a San Benedetto. Ospitato nella sala grigia dell'Hotel Calabresi, è interventuo nell'ambito del gruppo di lavoro "Le politiche sulla prostituzione tra etica, diritti/responsabilità e pragmatica".

"Voglio subito dire che non sono d'accordo col testo base del disegno di legge n. 3826 Prestigiacomo-Bossi-Fini poiché a mio avviso non affronta il problema nella sua totalità – commenta subito l'On. Buontempo – Quello che è necessario non è solo togliere la prostituzione dalla strada ma regolamentarla. La legge Merlin si riferisce ad un altro periodo storico perciò non è più applicabile ai nostri giorni; tuttavia quello che il disegno di legge approntato non è sufficiente. In Italia non c'è una norma che né vieti esplicitamente né regolamentarizzi la prostituzione."

Secondo Buontempo parlare di mercificazione del sesso non vuol dire necessariamente parlare di schiavitù. "I due fattori oggigiorno vengono confusi; per questo occorre che la legge entri nel fenomeno e si renda strumento di tutela della prostituta. Oltre a poter garantire una tutela sanitaria bisognerebbe aumentare gli oneri sociali delle prostitute affinché in caso di necessità si possa disporre dell'assistenza necessaria. Pagando le tasse allo stato, la prostituta potrebbe poi godere di una pensione al momento in smettesse di esercitare."

"Ripeto – prosegue Buontempo – quello che occorre è una legislazione della professione di modo che essa possa essere esercitata in luoghi specifici, lontano dai minorenni ad esempio. Soprattutto poi, chi si prostituisce senza aver sostenuto i necessari controlli sanitari, dovrà essere punito. La prostituta così, secondo la legge, potrebbe operare autonomamente o in cooperativa di non più di tre persone altrimenti si trasformerebbe in un'impresa. Bisogna contemplare i diritti ma decidere quali siano gli obblighi di chi decide di prostituirsi."

Tra il pubblico qualcuno chiede se la prostituzione è un lavoro si può parlare di permesso di soggiorno per un extracomunitario per esercitare la professione? "No – risponde Buontempo – questo accade in alcuni paesi come ad esempio la Germania. Ma in Italia essendoci la regolamentazione dei flussi migratori che avvengono per chiamata, nessuno potrà regolamentarizzare un'immigrata per farla prostituire."

Il Sindaco di Spinetoli Emidio Mandozzi – quale rappresentante di uno dei comuni della Vallata del Tronto maggiormente coinvolti dalla lotta alla prostituzione – ha voluto focalizzare l'attenzione dell'Onorevole sulle competenze riservate agli enti locali sostenendo poi che le situazioni di bisogno si manifestano sotto le porte dei municipi piuttosto che quelle del ministero. "E' solo di recente – risponde Buontempo - che la questione della prostituzione è stata affrontata a viso aperto dal governo e non si può più ignorare il fatto che più di 400 donne all'anno vengono uccise in strada e la tratta delle minorenni è sempre in aumento. La prima cosa necessaria è una legge nazionale che decida se la prostituzione sia legale o no, se si possa esercitare o si debba vietare; ritengo che il censimento delle prostitute sia assolutamente necessario in primo luogo perché diventa uno strumento di tutela per loro stesse. Una volta stabilite le regole poi le competenze potranno passare agli enti locali."