Comincia la scuola e scopro che San Benedetto non è sui libri di geografia
| Troli:" Neanche una riga sulla mia città sui libri di Geografia adottati dalle scuole per il Turismo". Invito agli amministratori locali a prendere provvedimenti.
di Prof. Gino Troli*
Riprendere l'anno scolastico dopo la pausa estiva non è sempre facile. Nuovi corsi, nuove classi, nuovi libri, mentre si è reduci da un'estate che non ci ha certo ritemprati con il suo caldo insopportabile e sperariamo in un autunno finalmente fresco, in grado di far esprimere ad alunni ed insegnanti il meglio di sé.
In questa fase di consigli di classe si saltabecca e si spilucca alla ricerca di novità, di buone motivazioni, di nuove frontiere, di stimoli, in definitiva si cerca di ritrovare una voglia piena di rituffarsi nella scuola.
In queste pratiche di riabilitazione scolastica mi sono imbattuto in un libro ed ho scoperto cose che non potevo non comunicare alla stampa locale perché si dia il giusto rilievo a come la pubblicistica scolastica sia diventata una sorta di sottobosco incontrollato dell'informazione aggiornata e documentata. Ma andiamo ai fatti.
Una grande casa editrice, superspecializzata nella editoria geografica, la De Agostini, pubblica un libro di geografia molto importante, adottato da molte scuole italiane, compreso l'Istituto Tecnico per il Turismo di Grottammare. Un libro peraltro nemmeno fatto male, ben strutturato, con un nucleo di pagine introduttive ben delineate sul ruolo del turismo oggi nel mondo e in Italia, sull'importanza dell'economia turistica, sulle principali mete del turismo attuale, eccetera eccetera.
Gli autori di questo volume, che si chiama "Passaporto per l'Italia", sono Stefano Bianchi, Rossella Kolher e Sandro Moroni. Bravi geografi, immagino, di qualche competenza sicura nel settore in cui operano per essere stati scelti da un'importante casa editrice quali autori di uno dei libri di geografia di successo per la stessa in un settore ,quello scolastico, in cui la concorrenza è molta e che quindi ha visto l'editore scegliere forse il meglio tra gli autori.
Il libro, se è stato scelto dagli insegnanti, sicuramente ha un impianto generale corretto (io non c'entro perché, insegnando lettere non ho la materia tra le mie, anche se la geografia mi è sempre piaciuta, in particolare quella delle Marche, che per motivi noti conosco bene).
Con avidità mi lancio verso la lettura delle pagine dedicate alla nostra regione e con grande curiosità mi soffermo su un paragrafo intitolato "Il mare" per leggere come la mia città d'origine sia protagonista di un libro di geografia, mai immaginando che si potesse verificare l'opposto. Infatti verifico l'opposto.
Anzi perché tutti possano condividere il mio sconforto cito letteralmente il brano:
"I centri balneari di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Senigallia hanno conosciuto un forte sviluppo da quando l'autostrada adriatica è stata completata nel 1973.
I quasi 160 Km di litorale sono caratterizzati da una lunga fascia di spiagge che si prestano all'utilizzo turistico: stabilimenti balneari, alberghi e campeggi saturano ogni spazio libero a eccezione dei porti-canale e degli approdi per i pescherecci.
La zona costiera di maggior richiamo turistico è , però, la riviera del Conero, dove coste rocciose si alternano a deliziose baie sabbiose; i due centri più rinomati di questa zona sono Numana e Sirolo. "
Finito, sì finito proprio così. Questo è il mare delle Marche. La prima città del turismo della regione assolutamente misconosciuta, il primo porto peschereccio dell'Adriatico centrale nemmeno citato. Cerco più avanti pensando di trovare una riga che è una. Nulla di nulla.
San Benedetto per costoro non esiste. Le foto sono di Gabicce e del Conero con tanto di ulteriori didascalie. San Benedetto del Tronto nell'economia turistica e peschereccia delle Marche per questi esimi autori non c'è.
Richiudo il libro, decido immediatamente di darne conto ai miei concittadini. Abbiamo fatto la storia e non siamo manco sui libri di geografia. C'è qualcuno che conta, sindaci, presidenti, assessori, associazioni che può dirlo a questi signori distratti? Volete? Oppure ancora una volta giriamo la testa e guardiamo da un'altra parte?
*Insegnante
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03/09/2003
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