Chiederà un risarcimento danni Simone Olivieri, lo stilista calzaturiero bloccato da oltre un
mese in Bulgaria in attesa che le autorità verifichino la regolarità del libretto di circolazione della sua auto e finito anche in carcere 4 giorni aspettando l'esito degli accertamenti,
i quali, a suo dire, avrebbero già dato esito positivo.

Lo ha annunciato oggi il legale dell' uomo, Biliana Popova, messa a disposizione dal Consolato italiano. Olivieri, 32 anni, originario di Sant' Elpidio a Mare , era diretto in Turchia, dove lavora da 5 anni e dove era atteso per aprire una nuova società. Era stato fermato a fine luglio all' ultima frontiera, per la presunta falsificazione del libretto. Il problema, secondo lo stilista, risiede nel nuovo formato del documento in suo possesso, che avrebbe destato dei sospetti.

L' avvocato afferma oggi che al giudice istruttore di Svilegrad, dove è tuttora aperta
l' inchiesta, non è ancora giunta una risposta da parte dell' Interpol che scioglierebbe
ogni dubbio, mentre secondo l' uomo questa sarebbe arrivata già il 1 agosto, quando lui era ancora in carcere, dove sarebbe stato tenuto per altri 3 giorni, a suo dire senza alcun motivo
plausibile.

Ma, in attesa di verificare se il libretto ha tutti i requisiti necessari per essere considerato valido (come i segnali in controluce, esemplifica Popova), Olivieri potrà forse già da lunedì lasciare l' auto - una Bmw 333 diesel di recente acquistata, di cui non ha ancora ottenuto il
dissequestro - nel deposito della dogana, e allontanarsi dal Paese.