"La potes deve restare a Montegranaro".

E' il capogruppo consiliare dei Ds, Aronne Perugini, ad alzare la voce in merito all'argomento sanità. In particolare, in merito all'ambulanza con a bordo medico ed infermieri per le emergenze: la potes, appunto.

"Il nostro ospedale, nel rinunciare al ruolo di supporto a quello di polo, ha già fatto un grosso sacrificio - osserva - ma sulla potes proprio non si può transigere".

"Da lungo tempo dai banchi di minoranza caldeggiamo l'installazione della potes in città - precisa - lo abbiamo fatto con un consiglio comunale, con una mozione peraltro votata da tutti i presenti. Crediamo che sia l'aspetto più importante da salvaguardare per Montegranaro, quello del soccorso".

Nella Asl di Fermo è prevista l'allocazione di quattro potes: due sono state già assegnate a Porto San Giorgio e Montegiorgio, una dovrà andare a Petritoli e l'altra è prevista per la zona calzaturiera.

"Mentre per un servizio ospedaliero, come potrebbe essere medicina e chirurgia, non fa molta differenza doversi spostare in un comune vicino - aggiunge Perugini - per il primo intervento un minuto in più nell'intervento può essere davvero questione di vita o di morte. Noi sosteniamo con forza che la potes debba andare a Montegranaro".

"Dopo la scelta scellerata di questa amministrazione che ha voluto rincorrere ad ogni costo il progetto dell'accademia del piede, rinunciando di fatto al ruolo di ospedale di supporto e favorendo, con tale scelta, il nosocomio di Sant'Elpidio a Mare - qualora non venisse assegnata la potes a Montegranaro si avrebbe uno squilibrio territoriale molto evidente, a discapito del nostro comune".

Mantenendo il ruolo di supporto, Sant'Elpidio a Mare vanterebbe il punto di primo intervento e, qualora la potes andasse assegnata proprio al centro elpidiense - sostiene Perugini - si avrebbe una duplice copertura per l'emergenza mentre Montegranaro resterebbe completamente scoperta.

"Questa amministrazione ha rinunciato a cuor leggero per il nostro ospedale il ruolo di supporto a Fermo - prosegue - e si è trattato di un sacrificio che deve essere fatto pesare a livello politico. Il nostro sindaco deve farsi valere. A tal proposito ci fa specie che l'amministrazione non ha mai parlato di potes, se non nell'ultimo consiglio comunale: non vorremmo che fosse la solita trovata elettorale".

"Di recente c'è stata una riduzione delle pubbliche assistenze cosiddette in stand-by - chiarisce - che sono quelle che, in caso d'emergenza, si incontrano con le potes sul posto. In precedenza ne erano 11, ora si è passati ad otto. Per il momento è stato scongiurato il pericolo che venisse eliminata dalla convenzione la Croce Gialla ma l'unica garanzia che le cose possano restare così sarebbe proprio la potes nel nostro territorio".

"Il fatto che sia stata mantenuta a Porto San Giorgio - aggiunge - garantisce copertura anche per una parte di Porto Sant'Elpidio. Ciò avvalora ulteriormente la convinzione che la potes, per il territorio calzaturiero, debba andare a Montegranaro e non a Sant'Elpidio a Mare così da ottenere maggiore equilibrio che, altrimenti, non ci sarebbe".