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Consiglio provinciale aperto sui temi del lavoro

Sant'Elpidio a Mare | Presenti sindaci del comprensorio, rappresentati di associazioni e lavoratori.

di Stefania Ceteroni

 Non poteva essere scelto un tema più attuale per la seduta consiliare aperta che ha avuto luogo nella serata di martedì nel centro calzaturiero.

La preoccupazione per l'attuale crisi del settore non poteva non emergere e si è partiti dalla legge 30 per approfondire varie tematiche, tutte facce della stessa medaglia.

Tante le idee espresse, i punti di vista a volte anche contrastanti e critici l'uno rispetto all'altro, le proposte più o meno condivise: su tutto, è risuonata la voce dell'assessore regionale alla formazione Ugo Ascoli che ha invitato ad abbandonare le chiacchiere per passare ai fatti. Un invito, il suo, inoltrato dopo aver illustrato interventi concreti predisposti dalla regione Marche e dopo aver ribadito a gran voce che "...i soldi ci sono e ci saranno fino al 2006".

Prima di passare la parola agli ospiti, il sindaco Renzo Offidani ha voluto ringraziare l'amministrazione provinciale per aver scelto Sant'Elpidio per discutere di tematiche così attuali.

"E' una manifestazione ulteriore di attenzione e di sensibilità verso il nostro territorio" ha osservato, approfittando poi per ringraziare l'amministrazione provinciale per l'opera realizzata nella ristrutturazione della scuola professionale regionale e per il prossimo intervento sui locali dell'ex essiccatoio così come per la sottoscrizione del protocollo d'intesa in tema di formazione.

Passando poi all'argomento "lavoro" Offidani ha accennato al grave momento di crisi, in particolare del settore calzaturiero, riferendosi anche ad aziende locali che hanno di recente chiesto la cassa integrazione per i propri dipendenti. Ed ha sollecitato a scendere tutti in campo, a partire dalle istituzioni, per cercare di vincere una importante partita.

Dopo vari interventi si è arrivati all'assessore Ascoli che ha sollecitato ad affrontare la problematica "giocando su tutta la tastiera" e mettendo in campo nuovi strumenti di formazione, politiche attive del lavoro, sostegno alla ricerca applicata, all'associazionismo. Ma è partito da un invito chiaro. "E' ora di tirare le somme di tanti convegni, seminari e dibattiti fatti nel territorio - ha osservato - bisogna passare ai fatti".

E dopo aver dipinto a brevi tratti l'attuale difficoltà, soprattutto dell'artigianato, ha invitato gli enti a darsi da fare soprattutto alla luce del fatto che "...le risorse ci sono" riferendosi al fondo sociale Europeo "e per la prima volta le province hanno già tutte le risorse a disposizione per programmare la loro attività e pensare alle politiche attive del lavoro".

Invitando gli enti ad approfittare presentando progetti, Ascoli ha spiegato gli strumenti messi a punto dalla regione. "Abbiamo approvato di recente il testo unico sulle attività artigianali - ha osservato - si sta per varare un nuovo modo di fare formazione continua, è stato varato il bando per gli aiuti all'imprenditoria, è stato ripreso il discorso del prestito d'onore.

Nel campo della formazione è in corso una ricerca per nuove professionalità e qualifiche dopo la scuola superiore e si stanno mettendo in cantiere altre iniziative e ci sono fondi.

Ci aspettiamo progetti da questo territorio!". Manifestando poi consapevolezza rispetto alle difficoltà che si incontreranno nell'applicare la legge 30, Ascoli ha invitato a non limitarsi alla critica. "Stiamo scrivendo una nuova legge regionale sul mercato del lavoro - ha aggiunto - e credo che entro primavera saremo in grado di concertarla con i vari attori".

Da qui il messaggio di apertura. "La disponibilità della regione è totale - ha concluso - i soldi ci sono e ce li stiamo guadagnando per metterli poi a disposizione dei territori". Da qui hanno preso le mosse tanti interventi che, riferendosi in modo più o meno diretto alla legge trenta, hanno fatto emergere i tanti aspetti dell'attuale situazione lavorativa.

Il consiglio si è concluso con la votazione di un ordine del giorno, concertato a livello regionale, con il quale la provincia ha manifestato la volontà di scendere in campo, insieme agli altri attori individuati dalla legge, per creare le condizioni affinché si possa passare davvero, e a breve, dalle parole ai fatti.

29/10/2003





        
  



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