Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

La Finanziaria 2004 all'esame dei Presidenti delle Regioni

| ANCONA - D'Ambrosio: " Una proposta insostenibile, socialmente e politicamente".

"Il progetto di legge finanziaria vero e proprio e il maxi decreto allegato contengono scelte e previsioni che per le Regioni e l'intero sistema delle autonomie sono inaccettabili e insostenibili, socialmente e politicamente."
E' il giudizio del presidente della Regione Marche, Vito D'Ambrosio, intervenuto nella discussione tra i Presidenti delle Regioni italiane che si sono riuniti a Roma per approfondire i riflessi della Finanziaria 2004 nella vita delle comunità regionali e locali.

Una valutazione che coincide con quella della Conferenza dei Presidenti, che si è posta l'obiettivo di assumere incisive iniziative politiche al fine di ottenere dal Governo profonde modifiche dei provvedimenti. Per il maxi decreto del 1° ottobre, avendo il governo scelto la strada del decreto legge questo obiettivo è ancor più difficile, perché il provvedimento è già in vigore e in discussione nei due rami del Parlamento.

La proposta di legge Finanziaria disegna una manovra centralista, che ignora il nuovo Titolo V della Costituzione e invade la sfera di competenza regionale: in agricoltura, nell'edilizia residenziale, nelle politiche sociali, nelle incentivazioni alle imprese, nella sanità, nel settore idrico e nei prestiti d'onore.

Due terzi degli interventi - ha sottolineato D'Ambrosio - sono una tantum, mentre un terzo soltanto è di natura strutturale. I tagli praticati a Regioni e Enti locali in maniera diretta o indiretta sono di elevata entità. L'art. 50 del provvedimento apre nuove incertezze nella finanzia regionale, perché introduce un meccanismo di compartecipazione in materia di politiche di investimento e di indebitamento senza garanzie di concertare gli obblighi e i vincoli reciproci.

D'Ambrosio ha poi posto in rilievo come gran parte della manovra sia fondata sul condono, una misura che, se dovesse cadere, creerebbe un vuoto  di notevole entità. Su questo aspetto il bilancio tra costi e benefici risulta pesantemente negativo: all'ulteriore massacro del territorio si aggiunge un duro colpo alla capacità programmatoria delle Regioni.

Pesanti i risvolti strutturali della manovra: sul debito della sanità e sui fondi destinati a interventi sociali.  Sulla prima questione esistono 5 miliardi di euro di disavanzo strutturale di cui nessuno si fa carico. Sempre in materia di sanità va aggiunto che tra anticipazione e fabbisogni si registra una forbice che si allarga sempre di più, aumentando gli oneri finanziari e i tempi di pagamento verso i fornitori con conseguenti maggiori costi per la collettività regionale.

Allo Stato verrà chiesto che si faccia carico del maggiore fabbisogno per l'erogazione dei servizi di assistenza sanitaria da parte delle Regioni a seguito della emersione e regolarizzazione dei flussi di immigrazione dai paesi extracomunitari.

D'Ambrosio si è infine detto preoccupato per i tagli ai fondi sociali degli Enti locali, che si scaricheranno inevitabilmente anche sulle Regioni. Comuni e Regioni hanno infatti promosso e organizzato insieme sul territorio un'efficiente rete di servizi alla persona e alla comunità per garantire sicurezza e coesione sociale.

08/10/2003





        
  



2+1=

Altri articoli di...

Politica

02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
13/10/2022
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji