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La situazione Enel nelle Marche

| ANCONA - Ugo Ascoli incontrerà i sindacati. Servizi in pericolo se l'Enel continua a perseguire solo il profitto.

Continua l'opera di intervento e mediazione della Regione Marche sulle vertenze dei grandi gruppi aziendali nel settore dei servizi pubblici locali.
Le segreterie sindacali regionali confederali Cgil, Cisl e Uil e le categorie del settore elettrico, hanno incontrato in Regione l'assessore al Lavoro Ugo Ascoli per l'esame della situazione del colosso dell'energia e delle conseguenze del suo 'spezzettamento' voluto dalla legge Marzano.

Il problema dell'Enel - sostengono i sindacati -, si colloca in quello complessivo del futuro dei servizi pubblici nelle Marche (acqua, luce, gas e trasporti). Alla Regione , i sindacati chiedono di  promuovere, insieme alla forze sociali, un'azione globale per mantenere la  qualità e lo sviluppo raggiunte nelle Marche e per approvare quanto prima il piano energetico ambientale regionale (PEAR) . I servizi all'utenza - sostengono ancora i sindacati - sono pericolosamente messi in discussione dalla politica dell'Enel mirata più al profitto che a fornire servizi efficienti e sicuri.
Ascoli ha spiegato che la Giunta intende licenziare il Piano energetico ambientale entro la fine dell'anno. Lui stesso si farà carico di informare gli altri assessori delle posizioni del sindacato e ha garantito che il governo regionale intende agire con la massima integrazione possibile fra le strutture competenti.
I sindacati hanno rimarcato che le Marche sono l'unica regione dove l'Enel non ha ancora risposto alla richiesta di confronto su questi temi avanzata già nel 2001.
Dal documento da essi predisposto emergono i molti pericoli della politica adottata dall'Enel: l''incentivazione all'esodo dei dipendenti - un taglio di 50 mila unità in Italia - , la cancellazione nelle Marche delle direzioni aziendali, la chiusura di squadre e sedi operative, l'insostenibile carenza di organici,  l'incuria della sicurezza dei lavoratori sottoposti a ritmi altissimi.
 "Non è pensabile che questi continui tagli siano ininfluenti sulla qualità del servizio - dichiarano i rappresentanti sindacali - e crediamo che tale politica porterà alla trasformazione dell'Enel da holding industriale a holding finanziaria, dedita esclusivamente alla vendita del logo".
La delegazione sindacale ha illustrato un lungo elenco di situazioni delle società e strutture del gruppo (Terna, Ape, Enel Trade, il settore della produzione), dove i riassetti decisi dall'azienda sono poco confortanti. Ovunque si registrano pesanti carenze di organici.
A conclusione dell'incontro, l'assessore si è impegnato a convocare al più presto un tavolo di confronto tra Regione, Organizzazioni sindacali e Direzione Enel.

09/10/2003





        
  



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