Dopo essere stato speronato dalla nave turca "Turan C." al largo della costa di San Benedetto, il peschereccio "Conte Bianco" era affondato pochi minuti dopo la mezzanotte, tra domenica 16 e lunedì 17 ottobre, lasciando senza lavoro il suo comandante, Carlo Di Domenico, ed altri tre membri di equipaggio.

La preoccupazione per la situazione economica delle rispettive famiglie era acuita dal timore avanzato da alcuni, secondo il quale sarebbe stato a rischio anche il risarcimento da parte dell'assicurazione della nave turca.

Alla Capitaneria di Porto di San Benedetto negano questa possibilità. Dice infatti il vice comandante Luigi Piccioli: "nei giorni immediatamente successivi al sinistro ci siamo attivati presso il Ministero degli Esteri e l'Ambasciata italiana in Turchia, richiedendo la documentazione relativa alla nave responsabile dello speronamento. I termini per concludere la nostra indagine amministrativa sono di 60 giorni dall'accaduto".

"Successivamente, prosegue Piccioli, tutta la documentazione verrà trasferita alla Direzione Marittima di Ancona, giurisdizionalmente sovraordinata alla nostra. Alcuni documenti, anzi, sono già stati trasferiti. In quella sede, sentite le parti e i testimoni, verranno stabilite le percentuali di responsabilità, un dato che servirà per quantificare il risarcimento. Ma in ogni caso disponiamo di tutti i dati della "Turan C." e dei suoi referenti in Italia, visto che domenica 16 ottobre era partita dal porto di Ravenna. Direi quindi che è solo una questione di tempi: la nave turca non è "scappata"".