"Tutti sapevano, anche all'interno della squadra e dello staff tecnico-dirigenziale che se la Samb non avesse vinto nel derby con la Fermana il tecnico Sauro Trillini sarebbe stato sollevato dall'incarico. La decisione, invece, è stata bloccata da Luciano Gaucci". Inizia così il suo sfogo Remo Croci, il responsabile delle comunicazioni esterne della Samb dimessosi lunedì scorso ed intervenuto ieri sera nella trasmissione "Pianeta Samb" in onda su Radio Azzurra.

Un autentico fiume in piena è stato il giornalista Mediaset, che ha assestato dei tremendi colpi nei confronti di Trillini e del suo "protettore" Luciano Gaucci. "A San Benedetto tutti conoscono come Trillini sia arrivato ad essere il tecnico della Samb – sostiene Remo Croci – La prima scelta della famiglia Gaucci era stata quella di Foschi, tecnico del Novara, che però era legato ancora per un anno con la società piemontese. L'obiettivo si spostò poi su Paolo Indiani, lo scorso anno al Grosseto e quest'anno sulla panchina della Massese. Ma Luciano Gaucci impose il nome di Sauro Trillini. Tutti ci chiedemmo chi fosse ed io non fui d'accordo su questa scelta, tanto che nel giorno della presentazione del trainer dorico non c'ero, se vi ricordate. L'accoglienza dei tifosi e della stampa fu tiepida, addirittura qualcuno lo definì, giustamente come Carneade. La maggior parte di noi, però, accettò di vederlo all'opera, ma ha dimostrato di non essere all'altezza di allenare la Samb.

Tra l'altro queste cose sono state affermate dallo stesso Trillini nel confronto avuto con i tifosi la scorsa settimana negli spogliatoi del Riviera, dove ha detto: <<Cosa volete da me, prendetevela con la società. Se i dirigenti volevano vincere questo campionato, rinforzava appena la squadra dello scorso anno e prendeva un allenatore di prima fascia, e non uno di quarta>>. Allora, davanti ad un tecnico che riferisce queste cose ai tifosi, quale migliore occasione per Luciano Gaucci per esonerarlo, vista la sua fama di mangiallenatori. Eppure Trillini resta perché ha la protezione di Luciano Gaucci. Non può mandarlo via".

Perché? "Chi fa informazione è sempre stato pronto, giustamente, a riportare le voci di possibili acquirenti della Samb – risponde Croci – ma perché invece non si è indagato su voci che vengono da Roma e ci dicono cosa c'è sotto? Perché non si va da Tizio a chiedergli la verità? Si potrebbe usare il nome di questo personaggio a livello nazionale, il cui nome è circolato anche in Internet negli ambienti dei tifosi (Croci non lo vuole dire ma si riferisce ad un alto esponente del Credito Sportivo ndr.)".

L'ultima stoccata del giornalista Mediaset è per il direttore sportivo rossoblu, Adriano Polenta. "Se io fossi stato messo alla porta nel momento del confronto tra i giocatori, l'allenatore e i tifosi, come è capitato a lui, non sarei tornato, ma ognuno ha il suo carattere e il suo modo di reagire. Voglio poi aggiungere che non c'è unione di intenti fra i giocatori e Trillini". E' notte fonda per la Samb.