Loculi e cappelline cimiteriali
Montegranaro | "I cittadini devono sapere..."
di Stefania Ceteroni
"L'amministrazione non si confronta sul tema della vendita dei loculi e delle cappelline cimiteriali, non dibatte, non risponde, e va avanti per la sua strada. Ciò è sintomatico del modo di fare di chi non è abituato o teme il confronto".
Il capogruppo dei Ds, Aronne Perugini, torna alla carica sul tema dei loculi e delle cappelline.
Un tema che ritiene di fondamentale importanza visto che non si tratta di un investimento che ognuno può liberamente scegliere ma che si tratta di una necessità e che ci si deve per forza rivolgere al comune che è monopolista nella vendita.
"Si è attuata una prassi illegittima ed arbitraria nel limitare il tempo della discussione del punto all'ordine del giorno da noi richiesto ad un'ora. Nel convocare il consiglio sull'argomento avevamo seguito le stesse modalità che a suo tempo furono seguite per la torre ascensore e il Campo Boario ma in quei casi non si è contingentato il tempo. Stavolta si è manifestata una palese difficoltà al confronto".
"I cittadini devono sapere che il costo medio dei loculi è il più alto di tutti i comuni vicini - precisa - e devono sapere che a fronte di un preliminare di 2.014.000 euro, facendo il calcolo di un'eventuale vendita totale di loculi e cappelline, frutto di una semplice moltiplicazione, il comune andrebbe ad introitare 2.593.000 con un guadagno di 593.000 euro".
Suggerisce poi di tenere in considerazione il possibile ribasso d'asta che, ipotizza, potrebbe comportare un altro guadagno per l'amministrazione di oltre 200 mila euro.
E poi gli interessi sulle somme versate.
"Facendo il totale di tali voci - aggiunge - si arriva presto a ad una cifra che potrebbe aggirarsi attorno ad un milione di euro di guadagno sulla pelle dei cittadini!".
E precisa ancora che sul costo di loculi e cappelline vengono caricati anche costi relativi all'acquisto dell'ascensore, l'esproprio della terra, la ristrutturazione della parte storica del cimitero, l'arredo...
"Se la procedura è così trasparente come hanno sostenuto, perché non hanno votato la mozione e nemmeno l'hanno discussa? E' evidente che temono il confronto".
Nella mozione la minoranza impegnava la giunta a realizzare l'opera entro il 28 febbraio del 2005 con eventuale restituzione della somma versata se non si fosse rispettata la scadenza con eventuale decurtazione per ogni giorno di ritardo. Ed ancora, l'impegno a restituire la differenza se il costo definitivo fosse inferiore a quanto versato in acconto e a vincolare, creando un apposito deposito aperto presso la tesoreria comunale, l'importo introitato con le prenotazioni.
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19/11/2003
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