60° anniversario dell'uccisione del maresciallo Nardone e del carabiniere Ceci: prima giornata
San Benedetto del Tronto | Affollatissima presentazione del libro Nel nome del pane di Giuseppe Merlini, presso l'auditorium del Comune
di Giovanni Desideri
Orgoglio e commozione alla presentazione del libro di Giuseppe Merlini "Nel nome del pane" (Associazione Nazionale Carabinieri, San Benedetto del Tronto 2003), avvenuta venerdì 28 novembre alle 17 presso l'auditorium del Comune di San Benedetto.
Orgoglio dei Carabinieri e degli stessi cittadini per l'alto valore dell'episodio commemorato: il gesto del maresciallo Luciano Nardone e del carabiniere Isaia Ceci, che sacrificarono la vita nel tentativo di difendere dal saccheggio il deposito dei viveri destinati alla popolazione. Entrambi furono uccisi dai nazisti il 28 novembre '43 (Ceci morì dopo alcuni giorni di agonia all'ospedale di Ascoli).
Commozione per il ricordo di quel gesto e delle vittime del recente attentato al quartier generale italiano a Nassiriya, Iraq. Le centinaia di persone che saturavano ogni spazio disponibile nell'auditorium si sono subito alzate in piedi all'invito di osservare un minuto di silenzio, rivolto loro dalla coordinatrice dell'incontro, Antonella Roncarolo.
Ma grande emotività anche da parte di Giuseppe Merlini, l'autore del libro, che è riuscito appena a ringraziare gli intervenuti e a dire poche altre parole, prima di cedere alla commozione. Il generale dei Carabinieri Gianfranco Massaro, comandante della stazione presso la Camera dei Deputati, medaglia d'argento al valor civile e figlio di Angelo, che nel '43 prese il posto di Nardone a San Benedetto, ha sottolineato il valore bipartisan delle celebrazioni di questi giorni a San Benedetto, citando una frase di sua padre, pronunciata il 28 novembre del '46 in occasione dell'inaugurazione della lapide ancora oggi visibile in piazza Nardone: "facciamo sì che le lotte politiche non intristiscano le nostre vite".
Riprendendo invece la conclusione del libro, il generale ha lamentato che a Nardone e Ceci non sia stato accordato il massimo riconoscimento alla memoria, la medaglia d'oro (i due sono stati invece insigniti della medaglia d'argento).
"Speriamo di essere degni di loro" è stata la frase che il Presidente della Camera Pierferdinando Casini ha pronunciato dopo la visita ai feriti di Nassiriya all'ospedale romano del Celio. Il discorso del generale, molto apprezzato ed applaudito, si è concluso applicando quelle parole a Nardone e Ceci.
Prima di lui era intervenuto il generale in congedo Onorati, che ha ricordato il contributo dei Carabinieri alla Resistenza contro il nazi-fascismo, già all'indomani dell'armistizio dell'otto settembre. Mentre il brigadiere capo Amerigo Salvatore (presidente della sezione sambenedettese dell'Associazione Nazionale dei Carabinieri) ha raccontato del commovente incontro tra Franca Nardone, figlia del maresciallo Luciano, e Amelia Ceci, figlia del carabiniere Isaia, avvenuto ieri sera, giovedì, alla presenza di Ermelinda Picciuto, coordinatrice delle "Benemerite". All'auditorium era invece assente Mario Nardone, l'altro figlio del maresciallo.
Bruno Gabrielli, assessore alla cultura del Comune di San Benedetto, ha portato i saluti dell'Amministrazione. L'onorevole Gianluigi Scaltritti quelli del Ministro della Difesa Antonio Martino e del sottosegretario Cico, per poi parlare dell'importanza del ricordo: "ricordare significa non ripetere gli errori". Scaltritti ha infine reso omaggio ai Carabinieri morti a Nassiriya: "il coraggio e l'umanità italiani portati nel mondo per difendere i diritti dei popoli, la pace e la libertà".
Domani, sabato 29 novembre, le celebrazioni proseguiranno a partire dalle 9 con l'apposizione di corone commemorative presso i monumenti a Salvo D'Acquisto a Porto d'Ascoli, ad Elio Fileni al Ponterotto, ai Caduti in viale Secondo Moretti. Alle 11 la messa del vescovo Gestori presso la chiesa della Marina. Alle 12 l'inaugurazione di una nuova lapide in onore di Nardone e Ceci, davanti alla chiesa.
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28/11/2003
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