Nuovi casinò: la cura più efficace per le patologie da gioco
San Benedetto del Tronto | Fiori: Da un indagine risulta che"le Marche sono al nono posto per la percentuale delle persone colpite dalla patologia di dipendenza da gioco d'azzardo".
di Giorgio Fiori*
Hanno suscitato meraviglia, tra i non addetti ai lavori, le risultanze dell'indagine sul gioco d'azzardo diffuse dalla SIIPAC (Società Italiana d'intervento sulle patologie legate al gioco d'azzardo) e pubblicate dal Messaggero Marche del 21 Novembre scorso. In particolare, i più sono stati colpiti dal fatto che l'indagine ha rilevato che, le Marche sono al nono posto per la percentuale delle persone colpite dalla patologia di dipendenza da gioco d'azzardo.
La risultanza potrebbe essere considerata uno scoop, da quanti si dichiarano fortemente contrari alla nascita di nuove case da gioco ufficiali, ma evidentemente non è così poiché lo studio va visto da un'ottica più obiettiva e commentato anche positivamente. In primo luogo è singolare come quasi all'improvviso, in Italia, stia dilagando questa voglia spasmodica di conoscere meglio un fenomeno, come il gioco d'azzardo, disatteso per decenni, nonostante la sua rilevanza sotto il profilo scientifico e sociale e la constatazione che il gioco da sempre fa parte dell'indole umana.
Si dirà che tale fenomeno ha rilevato tutta la sua pericolosità (e di conseguenza ha destato l'interesse degli studiosi) solo negli ultimi anni, in coincidenza, guarda caso, con l'imperversare di videopoker, sale bingo e scommesse on line. E tutto questo suona strano perché i casinò in Italia esistono da settant'anni, ma nessuno si è mai preoccupato di studiare le patologie legate all'azzardo prima d'ora, tanto che quando 6/7 anni fa vennero pubblicate dall'Anit (l'Associazione che raggruppa le 20 cittadine candidate a sedi di Casinò) i risultati delle ricerche sul gioco compulsivo, condotte da equipe scientifiche canadesi e spagnole la cosa fece un po' ridere gli accademici di turno.
Ma meglio tardi che mai!
Infatti è proprio dall'analisi dei tanti studi sulle patologie legate all'azzardo che emerge il dato più significativo: le patologie scoppiano in concomitanza con la diffusione dei giochi "socialmente utili" che solo in minima parte riguardano i frequentatori di casinò. E gli studi seri, citati sopra, parlano chiaro: il 72% dei giocatori compulsivi, appartiene alla categoria dei videogiocatori e dei frequentatori di sale bingo a cui si aggiungono recentemente i gamblers on line.
Detto ciò, appare più evidente la contraddizione di chi si ostina a non capire che solo una legge di regolamentazione del settore potrà, non certamente mettere fine, ma sicuramente attenuare il fenomeno della dipendenza da gioco. Sembrerà paradossale, ma proprio l'apertura di nuovi Casinò, regolamentati opportunamente, potrà procurare un approccio più sano a ciò che si considera una dannazione: il gioco appunto. I comportamenti umani divengono dannosi e pericolosi quando non sono disciplinati da un codice etico che sia veramente tale. I distinguo, le eccezioni, le ipocrisie giovano solo agli sfruttatori e questo gli psicologi più eminenti dovrebbero saperlo!
Per quanto più in particolare riguarda il "nono posto" dei marchigiani nella patologia di dipendenza da gioco d'azzardo, (a prescindere dal fatto che il nono posto in una graduatoria di ventidue regioni significa stare più o meno a metà del guado) sorge spontaneo chiedersi: come si rileva il ricorso alle cure di tali assatanati?
Attraverso l'incremento alle richieste di assistenza alle ASL o tramite un monitoraggio a campione che, per esempio, tiene conto del flusso clientelare nelle sale che ospitano i videogiochi, piuttosto che attraverso i collegamenti ad internet? Sarebbe curioso saperlo!
Ma, al di là di ogni ragionevole dubbio, la risultanza più significativa che dovrebbe far riflettere i detrattori dei nuovi Casinò è che, guarda caso, le regioni più colpite dal gioco d'azzardo sono quelle del centro-sud, dove non esiste nessuna casa da gioco ufficiale, ma una miriade di bische clandestine, tollerate
* Coordinatore Comitato Cittadino per il Casinò
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29/11/2003
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