Gabriella Ceneri puntualizza sul passaggio di Postacchini e Perini all'UDEUR
Sant'Elpidio a Mare | "L'invito è deporre le armi: confrontiamoci sui programmi e sulle modalità di attuazione, ma rispettiamoci come persone".
di Avv.Gabriella Ceneri*
Mi permetto di intervenire in merito alla diatriba insorta a S.Elpidio a Mare dopo la scelta di Elmo Postacchini e Giuseppe Perini di abbandonare Forza Italia per approdare all'Udeur. La politica a tutti i livelli, ultimamente, sembra prediligere toni aspri e pungenti, rivolti spesso nei confronti delle persone, bersagli di turno, piuttosto che delle idee e delle proposte delle quali essi sono latori, quali esponenti di partito.
In tale discutibile contesto è comprensibile che qualche espressione verbale possa essere percepita come offensiva dalla parte nei cui confronti viene pronunciata. Pur nel rispetto della sensibilità del consigliere Romagnoli, che, come donna apprezzo per la competenza politica e la tenacia con la quale ha inseguito i suoi obiettivi, ritengo che la scelta della querela non sia opportuna.
Leggendo i giornali, infatti, emerge un dibattito, con accenti reciprocamente gravi, ma tutto sommato abbastanza normale per la situazione che si è delineata, cioè il passaggio di consiglieri comunali da uno schieramento all'altro nel corso di un mandato amministrativo. Io credo che avere buone relazioni personali, sia con il proprio che con l'opposto schieramento, sia un pregio e non un difetto, a meno che non si scada nel consociativismo e nella macchinazione.
Consente di esprimere al meglio il ruolo politico, in quanto evita di disperdere energie in polemiche del tutto inutili, permette di aprire il confronto necessario per la sintesi , pone le basi per una politica nuova che passa attraverso il riconoscimento dell'altro come persona ancor prima che come esponente di partito. Oggi assistiamo alle trasformazioni dei partiti in piena legislatura, senza transitare per un congresso che ne approvi il nuovo indirizzo e consenta agli iscritti e agli elettori di fare le opportune, libere, scelte al momento del voto.
Mi riferisco alla linea innovatrice di Fini in Alleanza Nazionale che non è condivisa da molti e a quella della nuova dirigenza di F.I., partito dal quale anch'io sono uscita, oggi del tutto distante dai principi sturziani e degasperiani ai quali faceva riferimento fino a qualche tempo fa. Occorre allora rivedere le categorie di giudizio: chi tradisce, il partito o chi ne esce? A livello locale, per fortuna, le coalizioni riescono a superare le ideologie per proporre ai cittadini soluzioni adeguate ai loro bisogni.
Le persone vanno valutate sulla concretezza dei risultati che il loro agire politico produce. Basta, quindi, con le accuse sterili e con le provocazioni. Gli elettori ci giudicano impietosamente e il difetto che più contestano alla nuova classe politica è l'eccessiva litigiosità . L'invito è deporre le armi: confrontiamoci sui programmi e sulle modalità di attuazione, ma rispettiamoci come persone.
* Commissario Provinciale Alleanza Popolare - Udeur
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29/11/2003
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