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Verso la liberalizzazione delle fiere, una legge “Europea”

| ANCONA - Nuovo disegno di legge della giunta regionale: "Ordinamento del sistema fieristico regionale".

Una nuova normativa in 19 articoli che segue criteri europei sulla libertà di circolazione, di servizi e sul libero mercato. Prevista la trasformazione dell'ERF in società per azioni e la costituzione di una Commissione regionale  per il settore fieristico a cui parteciperanno tutti i soggetti istituzionali ed economico-commerciali. Libertà di impresa, concorrenza, trasparenza e parità di trattamento. Sono
i principi sostanziali a cui si richiama il disegno di legge "Ordinamento del sistema fieristico regionale", approvato dalla giunta regionale nell'ultima seduta e trasmesso al Consiglio regionale per l'esame in aula.

L'assessore regionale al Commercio , Fiere e Mercati, Marcello Secchiaroli l'ha definita così: "Una legge di impronta europea" e ha aggiunto: "Ma anche la traduzione in  norme dei principi  costituzionali e della riforma del Titolo V che attribuisce l'esclusiva potestà  legislativa e regolamentare delle Regioni in materia di fiere. Una legge,  quindi, innovativa che si adegua anche al concetto di sistema fieristico inteso come sistema economico che,  a sua volta,  promuove  e favorisce altri sistemi economici, lo sviluppo commerciale e l'innovazione tecnologica. Si è seguita, perciò, la  direzione tracciata dalla UE,  secondo la quale l'attività fieristica e quelle ad essa collegate sono attività economiche a tutti gli effetti e quindi sottoposte alle norme del libero mercato."

Secondo la Commissione Europea, infatti,  l'esistenza e la disciplina italiana sugli  Enti fiera prefigurava una sorta di diritto preferenziale nella promozione di eventi, diritto che invece può essere esercitato da tutti i soggetti privati. Secchiaroli ha aggiunto:"Da sottolineare che la futura trasformazione dell'Ente regionale fieristico in società per azioni, come previsto dalla Legge quadro nazionale, è in linea con tali principi di libera concorrenza , trasparenza, economicità e snellezza del sistema a cui sono improntati tutti i 19 articoli che compongono la proposta di legge."

Particolarmente significativo l'articolo 13, con il quale viene istituita la Commissione regionale per il settore fieristico. Nominata dalla giunta regionale e formata da 15 componenti che rappresenteranno gli enti locali, le Camere di Commercio, le organizzazioni dei settori commercio, industria, agricoltura, pesca, turismo e le organizzazioni sindacali e di categoria,la Commissione regionale avrà compiti non consultivi ma di formulazione di proposte alla giunta regionale sulla riorganizzazione , promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale.

Infine ha concluso Secchiaroli " Un organismo che mette tutti i soggetti attorno ad un tavolo e che costituirà l'occasione in modo istituzionalizzato per  porre fine alle polemiche, ancora in corso, dettate solo da sterili campanilismi. E per dare finalmente alle Marche un sistema fieristico orientato esclusivamente allo sviluppo economico, senza recondite finalità che rischiano di ridurre una realtà così importante e strategica per l'economia regionale, ad auto referenzialità e, peggio, di portare alla sua estinzione naturale." Il sistema fieristico regionale viene definito nell'articolo 2 come quello costituito da quartieri fieristici e da manifestazioni in essi realizzate. Tra le altre novità della proposta di legge, anche la semplificazione dei procedimenti e il riconoscimento di sole tre qualifiche:  manifestazioni internazionali, nazionali ( di competenza della Regione) e locali ( di competenza dei Comuni). Prevista inoltre un'ampia attribuzione di funzioni e responsabilità ai Comuni, anche  in tema di vigilanza, così come previsto dall'art.118 della Costituzione.

E' prevista anche l'istituzione di un elenco regionale degli enti fieristici che,  secondo la normativa, dovranno avere la proprietà o la disponibilità del quartiere fieristico, averne la gestione e assicurare il reinvestimento di parte degli utili in iniziative di sviluppo e valorizzazione delle attività fieristiche. Sarà la giunta regionale ad adottare un programma annuale  delle attività promozionali per l'anno successivo e a stabilire i criteri per la concessione di contributi alle manifestazioni iscritte nel Calendario regionale.

05/11/2003





        
  



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