Piano Idea: la discussione in Consiglio Comunale
San Benedetto del Tronto | L'opposizione ha eccepito sul conflitto di interessi, evocando devastazioni urbanistiche
di Giovanni Desideri
Giusto il tempo di evadere il primo punto all'ordine del giorno: "interrogazione presentata dal capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti relativa ad asfaltatura slargo attiguo a via della Pace" (secondo l'accusa un intervento su una proprietà privata, a favore di un privato, eseguito per una sorta di favore su richiesta dell'assessore Lorenzetti, da Capriotti nominato peraltro soltanto "indirettamente"; errore della ditta che svolgeva altri lavori in zona secondo la difesa dell'assessore ai lavori pubblici Poli).
Poi il Consiglio Comunale ha finalmente affrontato il sospirato (dal sindaco più di tutti) Piano Idea, primo passo di quello che un giorno sarà il nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di San Benedetto. Assenti sin dall'inizio i consiglieri Calvaresi e Merli. Dopo l'appello iniziale, anche Rosini e Baiocchi.
"Sì/no". Subito un'eccezione da parte del capogruppo DS Giovanni Gaspari, secondo il quale il Piano Idea che si andava a discutere sarebbe stato un "atto conformativo", con aree e volumi edificabili ben individuati, tale da far scattare il conflitto di interessi in eventuali consiglieri che fossero proprietari di aree interessate dal provvedimento. Linea difensiva del presidente del Consiglio Comunale Giorgio De Vecchis: "il Piano Idea non è conformativo e non fa maturare diritti dei proprietari delle aree. Ammesso poi che vi siano consiglieri in situazione di conflitto di interessi, sarà loro dovere dichiararlo".
La delibera, la protesta. L'assessore all'urbanistica Sestri ha quindi letto le cinque cartelle della delibera, con gli indirizzi che il Piano Regolatore dovrà seguire in materia di edilizia residenziale, viabilità, parcheggi, impianti sportivi, lungomare, zona portuale, riqualificazioni ("Sistemi di riqualificazione strutturale", articolo 6 della delibera, comma 5°), Sentina (articolo 6, comma 7°) e simili. Al termine della lettura, dal pubblico Giovanni Iaconi (Verdi) ha esposto un cartello con scritto "Vergogna", sventolando una bandiera del proprio partito. Bloccato dai vigili urbani, come da regolamento.
Il dibattito. Accuse dell'opposizione, fino all'invito a dimettersi rivolto all'Amministrazione da parte di Antimo Di Francesco (Margherita), che ha proseguito: "il Piano Idea è un'esercitazione didattica, che non mostra alla base un'analisi delle esigenze della città, particolarmente in relazione con le città vicine". Il Piano Idea conterrebbe "indicazioni molto vaghe", tale che "chiunque può accettarlo senza impegnarsi su nulla" (Nino Capriotti, Sdi, e Settimio Capriotti).
Pesanti accuse dallo stesso Settimio Capriotti: "già il Piano di Spiaggia era un bluff, utile solo per aumentare la cubatura di alcuni stabilimenti. Il Piano Idea realizzerà un sacco della città, uno scempio del territorio cittadino, i potentati economici che appoggiano questa Amministrazione metteranno le mani sulla città. L'ing. Bellagamba [estensore del progetto, n.d.r.] resti al di sopra di questi giochi così poco puliti. Avete inoltre taciuto che nel 2002 per ben 66 giorni le polveri sottili nell'aria hanno superato il livello di guardia. Perché questi dati non sono stati diffusi?".
Per Gaspari invece il Piano conterrebbe volumi, per esempio nella zona della Piscina Comunale, in via del Cacciatore, nella zona circostante il Parco Eleonora, nell'area "ex tirassegno", tale che l'atto risulterebbe conformativo e farebbe scattare conflitti di interessi. Gaspari ha inoltre accusato la maggioranza di non tenere in considerazione le esigenze dei quartieri, di voler abbassare gli standard di legge a proposito di aree verdi e servizi, che per San Benedetto corrispondono a 24 metri quadrati di verde per ogni residente (27 secondo gli "auspici" della Regione Marche). "L'Amministrazione, ha accusato Gaspari, vuole abbassare questo standard a 18 metri".
"Il Piano Idea, ha proseguito, prevede 600 mila metri quadrati di verde, ciò che fa pensare che già ci siano stati accordi con i privati. Accordi che hanno la forma di quattordici "project financing" e che svuotano di ogni ulteriore contenuto il futuro Piano Regolatore. E accordi non trasparenti come erano invece i nostri Prusst, che avete bocciato creando contenziosi con i costruttori per 25 milioni di euro. Ricordo ancora una volta che dopo aver bocciato un Prusst su via Toti, che prevedeva edifici per 23 mila metri cubi, 4 mila 150 metri quadrati di verde e servizi e 750 milioni di lire al Comune, avete concesso l'edificabilità per 49 mila metri cubi, zero verde, nessun indennizzo per il Comune". Conclusione con sospetto che approvato il Piano Idea la maggioranza voglia "scaricare" l'assessore Sestri: "attenzione a non generare aspettative da parte dei costruttori con gli accordi di programma che avete già previsto. Non vorremmo che il Comune fosse coinvolto in altri contenziosi. Rispetto alla prima presentazione del Piano un anno fa, non sappiamo su cosa vi siate messi d'accordo. Qualche sospetto ce l'ho, ma eventualmente ne riparlerò con l'assessore Sestri al bar di via Mare, a fine gennaio".
Galiè (capo gruppo AN): "l'opposizione è nervosa perché l'Amministrazione rispetta il suo programma elettorale. Stesso nervosismo di quando abbiamo approvato il Piano di Spiaggia. Il Piano Idea non è un intervento apocalittico come vogliono far credere. Non avverrà alcun sacco della città. Aree e volumetrie sono state stralciate, non è un atto conformativo, non scattano diritti da parte dei proprietari delle aree. Noi di AN siamo particolarmente fieri della nostra proposta di una "Edilizia residenziale pubblica diffusa", evitando ghetti". Felicetti (Pri) ha ripercorso la storia urbanistica della città salutando poi le innovazioni del progetto in esame, "costato molto meno dei due miliardi di lire che sono stati spesi per il Prg sia da Ascoli che da Fermo". La Manna (FI) ha accusato l'opposizione di non aver fornito né contributi né critiche al Piano. Paolo Forlì (Forza Italia): "l'opposizione si troverà in una posizione decisamente difficile quando il Piano sarà stato approvato. Da domani inizia un percorso nuovo, una stagione difficile, ma nella quale coinvolgeremo i cittadini come e più di prima. È un'occasione storica per la città".
Una risposta per tutti da parte del sindaco Martinelli: "nessuno ha mai detto che si vogliono ridurre le aree verdi a 18 metri quadrati per ogni cittadino. Poi avete detto sia che abbiamo presentato un piano vuoto, sia che presunti "potentati economici" ci influenzerebbero. Siete in contraddizione. Noi avevamo promesso un nuovo Piano Regolatore ed è quello che stiamo facendo. Sono particolarmente soddisfatto perché abbiamo tenuto presenti quattro obiettivi: edilizia residenziale pubblica, risposta alle esigenze dei quartieri, distribuzione sull'intero territorio comunale delle attività ludico-sportive, rilancio dell'economia attraverso il recupero di aree come il lungomare e l'Albula".
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19/12/2003
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