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Le donne ancora discriminate nel lavoro

| ANCONA- Inadeguato il ruolo della scuola per vincere gli stereotipi.

Nelle Marche l'occupazione complessiva uguaglia quella alta del nord-est, ma quella femminile è al di sotto, di almeno due punti. Parlare di pari opportunità è quindi assolutamente attuale, ha detto l'assessore Ugo Ascoli, all'incontro organizzato dalla Consigliera regionale di parità e dalla Regione su "Percorsi per la promozione delle pari opportunità nella scuola dell'autonomia."

Le donne sono ancora discriminate, soprattutto "nelle aziende private che preferiscono assumere uomini." Sono più brave a scuola, finiscono prima l'Università, partecipano a concorsi pubblici e li vincono, ma hanno più difficoltà a trovare lavoro: "un effetto di stereotipi sessisti duri a morire", ha detto.E, la scuola, è ancora portatrice di una cultura neutra.

Una realtà messa in risalto a cominciare dall'intervento introduttivo della consigliera regionale di Parità, Paola Catalini, che ha sottolineato che nel momento in cui ci poniamo il problema di abbattere le differenze della società multietnica, ci scordiamo spesso della "prima differenza", quella di genere: l'Europa che si allarga, ha detto, deve essere sempre più portatrice di "valori di cittadinanza" e costruire una dimensione europea della formazione.

Interessante il punto di vista all'interno del sistema scolastico: Bruna Aguzzi (dirigente scolastico ITAS di Jesi), ha sottolineato che la scuola vive un paradosso, è essenzialmente femminile (le ragazze sono in numero maggiore e gli insegnanti sono soprattutto donne), ma è ancora declinata al maschile.

Ed è maschile il "disagio scolastico": sono infatti i ragazzi a vivere con disagio la scuola, fino all'abbandono della stessa. All'incontro hanno partecipato anche gli assessori al comune di Ancona Stefania Ragnetti (pari opportunità) e Maria Grazia Camilletti (pubblica istruzione), che hanno annunciato due corsi di formazione per insegnanti, che si terranno nei mesi di gennaio e febbraio, che saranno dedicati soprattutto alla legislazione di identità.

Corsi come questi e complessivamente l'attività di formazione professionale, il lavoro degli assessorati pari opportunità e quello della consigliera regionale di parità aiutano la creazione di una nuova cultura in grado di vincere gli stereotipi e concretamente dare un contributo nella battaglia per vincere le differenze.

05/12/2003





        
  



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