Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Paolo Scarpa ai pescatori: "i problemi dell'Adriatico colpa del commissario europeo Fischler"

San Benedetto del Tronto | Il sottosegretario alla pesca si è confrontato con la marineria in Capitaneria di Porto venerdì 23 novembre.

di Giovanni Desideri

Uno spettro si è aggirato sull'incontro tra politici e pescatori: lo spettro dell'Europa. In particolare lo spettro del commissario alla pesca, l'austriaco Franz Fischler, ritenuto il responsabile numero uno dei problemi che affliggono la pesca nel mare Adriatico. L'incontro è avvenuto venerdì 23 gennaio a partire dalle 11,30 presso la Capitaneria di Porto di San Benedetto ed ha visto il confronto, chiaro e distinto, tra il sottosegretario alla pesca Paolo Scarpa Bonazza Buora e la marineria, sambenedettese e non solo. Accanto al sottosegretario l'onorevole Gianluigi Scaltritti, il sindaco di San Benedetto Martinelli, il suo vice Piunti, l'assessore alle attività produttive Lorenzetti. E naturalmente il comandante della Capitaneria, Alessandro Pajno.

Dall'altra parte pescatori e loro rappresentanti: Franco Bruni (presidente "Abruzzo Pesca", Martinsicuro), Umberto Cosignani (presidente della "Cooperativa Progresso" di San Benedetto), Tonino Giardini (responsabile Federpesca Adriatico nord, Fano), Pino Marucci (esecutivo Comitato Pescatori di San Benedetto), Pietro Merlini (presidente Comitato Pescatori) e molti altri. Sala gremitissima. Presenti anche il senatore Amedeo Ciccanti ed alcuni consiglieri del Comune di San Benedetto.

Tre le principali questioni sul tavolo: le multe che affliggono i pescatori per pesca sottomisura o sottotaglia (art. 8 del Regolamento Europeo n. 1626 del 27 giugno 1994); la richiesta di poter pescare su entrambe le sponde dell'Adriatico; la questione della rottamazione delle piccole imbarcazioni (fino a dieci tonnellate di stazza), dietro indennizzo.

Nel corso della discussione è emerso con forza un quarto punto: la necessità di accordi con i Paesi che si affacciano sull'Adriatico e particolarmente con la Croazia, che minaccia di realizzare una zona di tutela ambientale ittica: di fatto una "zona economica esclusiva" interdetta agli altri Paesi.

Dopo i saluti delle autorità, il confronto vero e proprio si è svolto con gli interventi di Merlini e Cosignani, particolarmente chiari nell'elencare una serie di almeno tre problemi (necessità di far recepire alla Comunità Europea, tramite appositi riscontri scientifici, la specificità dell'Adriatico, in base alla quale non possono valere le stesse sottomisure in vigore nel Mare del Nord; la richiesta di maggiore elasticità nei controlli fino a quando ciò non avverrà, anche per superare la contraddizione tra la normativa nazionale che prescrive determinate attrezzature e quella europea che parla invece di "sottomisura". In altri termini il pesce sottomisura secondo l'Europa resta nelle reti regolamentari secondo la normativa italiana: "noi peschiamo comunque con attrezzature regolamentari, nei luoghi e nei tempi prescritti", ha precisato Merlini. Infine, terzo punto, la necessità di accordi con la Croazia: "se ci limitassimo a pescare sulle nostre coste la pesca sambenedettese avrebbe fine: non c'è più pesce").

Di seguito gli interventi di Nazareno Ricci (rappresentante delle esigenze dei piccoli pescatori, che ha chiesto con forza di poter accedere entro il 2004 ai fondi per la rottamazione), Bruni (che ha lamentato la completa mancanza di leggi per il tipo di pesca da lui praticato: cianciolo e volante), Giardini, che ha parlato infine della necessità di una politica comune per tutto l'adriatico, specie nei confronti di quanto ha annunciato la Croazia: "la realizzazione di una zona economica esclusiva camuffata da zona di tutela ambientale ittica".

A tutti questi interventi ha risposto il sottosegretario Scarpa nel corso di un lungo e ben declamato intervento, accolto con favore da alcuni ma non da tutti. Scarpa ha insistito molto sulle responsabilità della Comunità Europea e sul commissario Fischler ("che ha un'impostazione nordica ed eccessivamente ecologista, non adatta alla specificità della pesca nel Mar Mediterraneo"), fino a legare la possibilità di qualsiasi cambiamento al cambiamento del commissario stesso, il primo novembre 2004 (dopo le elezioni europee della prossima primavera).

23/01/2004





        
  



1+4=

Altri articoli di...

ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji