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In libertà l'imprenditore Marco Cincolà

| Il giudice di Pescara ha scarcerato l'albergatore sambenedettese arrestato nell'ambito di un giro internazionale di carte clonate.

E' tornato in libertà Marco Cincolà, 44 anni, ingegnere e imprenditore sambenedettese,
arrestato giovedì sera nell'ambito dell'operazione "Skimming" su un giro di carte di di credito clonate.
L'operazione, condotta dai carabinieri di Pescara, il 15 dicembre scorso aveva portato in carcere 17 persone, in prevalenza di nazionalità nigeriana, accusate di avere messo in peidi un vasto traffico di carte clonate, il cui provento veniva investito nello sfruttamento della prostitutzione e nell'immigrazione clandestina.

Cincolà è apparso questa mattina davanti al Gip del tribunale di Pescara Pasquale Fimiani,
accompagnato dall'avvocato Alfredo Forcillo del Foro di Pescara. L'albergaore ha raccontato la sua versione dei fatti e quindi il Pm Guerra ha chiesto la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare in quanto sarebbero venuti meno gli indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Il Gip ha accolto la richiesta del Pm e Cincolà è stato scarcerato nel pomeriggio, dopo avere trascorso 48 ore nel carcere di Castrogno di Teramo.

Marco Cincolà era stato arrestato a Roma, mentre rientrava da una lunga vacanza in Brasile. Subito si era professato innocente ed estraneo alla vicenda di cui veniva accusato. Cincolà, secondo l'accusa, avrebbe permesso di installare uno skimming (un macchinario per copiare i codici delle carte di credito) sul Pos dell'albergo che ha ad Alba Adriatica. Lui si era difeso dicendo che nel suo albergo non è mai sato installato un Pos e che i pagamenti avvengono esclusivamente in contanti o attraverso assegni. 

23/01/2004





        
  



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