Grottammare, adesso ti riconosco.
Grottammare | Con la vittoria sull'Astrea la squadra di Severini ha collezionato il quarto risultato utile di fila che la rilancia verso i piani alti della classifica. La crisi di "fine 2003", ormai, è alle spalle.
di Stefano Di Benedetto
La vittoria sull'Astrea (quarto risultato utile di fila) è l'ennesima prova del "risveglio" del Grottammare che ha "ufficialmente" ripreso a correre verso i piani privilegiati della classifica, quelli che maggiormente si addicono al suo valore. Quello che lascia ben sperare per il futuro è il gioco espresso dalla squadra nella gara contro la compagine romana (una delle migliori viste al "F. Pirani" come ha detto lo stesso tecnico Severini a fine gara), in particolare nella prima frazione di gioco dove Marcucci e compagni hanno creato (e sciupato) numerose occasioni. Per risolvere il match, invece, ci è voluta un'invenzione del tandem Deogratias-Maffei (entrambi in giornata di grazia): il primo si è procurato il rigore dopo aver lasciato sul posto il suo diretto avversario ed il secondo lo ha trasformato facendo salire a sei il numero dei gol realizzati con la maglia del Grottammare.
"Quella dell'altro ieri - ammette il diciannovenne Davide Deogratias - è stata la mia migliore prestazione dall'inizio del campionato: sono soddisfatto perché ho giocato con personalità riuscendo ad essere sempre nel vivo del gioco, cosa che in precedenza mi era mancata. Ma soprattutto sono contento per la squadra: abbiamo disputato un'ottima partita come dimostrano le tante opportunità avute per fare gol. L'unica pecca, forse, è stata proprio quella di non aver sfruttato a dovere le numerose occasioni create: spero che i gol che abbiamo "risparmiato" domenica li tireremo fuori per la prossima partita".
Fra le medicine che hanno guarito il Grottammare dalla crisi concisa con la fine del girone di andata, c'è, di certo, il fatto di aver recuperato giocatori fondamentali come Erbuto e Marcucci ai quali si aggiungerà presto anche Alessio Pieroni che, proprio contro l'Astrea, è tornato a respirare calcio dopo oltre tre mesi di assenza. "Ho giocato una ventina di minuti - dice il centrocampista romano - tanto per riprendere confidenza con i ritmi di una partita vera. Mi serve ancora del tempo per raggiungere il top della condizione: credo che giocando la condizione arriverà. Un giudizio sulla partita con l'Astrea? Bella, era tanto che non giocavamo così. Siamo stati aggressivi e non abbiamo concesso nulla: ci siamo mangiati tanti gol ma la mentalità è quella giusta".
|
27/01/2004
Altri articoli di...
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

Una serata di emozioni e scoperte

Betto Liberati