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Emilyin Italia - Provincia di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | Da "Comunicazione forme e strumenti" a "Lavoro. Riforma, flessibilità ". Cambia tema e sede il seminario di politica di base dell'associazione.

Da "Comunicazione forme e strumenti" a  "Lavoro. Riforma, flessibilità ".

Cambia tema e sede il seminario di politica di base dell'associazione Emily provincia di Ascoli Piceno che lascia momentaneamente il Circondario di Porto d'Ascoli per trasferirsi – sabato 28 febbraio dalle ore 9,00 -  alla Sala "Max Salvadori -  sede di Società Operaia" di Porto S. Giorgio.

L'incontro con la Dott.ssa Maria Teresa Berdini, commercialista ed esperta di tematiche del lavoro,  si preannuncia estremamente interessante e più che mai di attualità in un momento in cui, come questo, l'economia, e nello specifico il lavoro, risentono del protrarsi di una crisi che comincia a produrre  effetti sul bilancio familiare.

Sono già tanti i posti di lavoro persi nel piceno, e lo stesso incisivo indebolimento dell'industria calzaturiera nel fermano sta creando non poca preoccupazione in particolare nel terziario, dove le donne, notoriamente più disponibili al part-time e alle diverse forme di lavoro atipico (nonché al sommerso), rappresentano la mano d'opera  più consistente.

Emerge quindi la necessità di capire, in un' ottica di analisi più ampia e non solo dal punto di vista dell'esperienza maschile ma anche di quella femminile, i diversi fenomeni connessi con il lavoro, partendo proprio dalla conoscenza della nuova legislazione in materia, introdotta dalla legge Biagi. 

"La carenza della presenza femminile nelle stanze ove il potere viene gestito  e vengono licenziate le normative - sostiene la presidente di Emily provincia Ascoli Piceno, Maria Pia Silla - non consente una garanzia e una tutela  del lavoro femminile e dei diritti delle donne. Viviamo in un sistema fin troppo flessibile, dove è sempre più difficile separare occupazione e disoccupazione, in cui appare sempre più evidente l'emersione del  lavoro nero.

Quello che colpisce – ribadisce la Silla - è quel 5,3 per cento cronico (dati Istat) di chi è senza lavoro da oltre un anno, che diventa ancora più pesante se rapportato ai lavoratori e lavoratrici cinquantenni, che restano i soggetti più fragili.  

Concordo  con l'analisi dell'economista Patrizia David quando sostiene che  "è proprio qui, in particolar modo, che lo svantaggio femminile è evidente e caratterizza trasversalmente tutti i campi del lavoro.

La femminilizzazione del mercato del lavoro non implica di per sé un miglioramento delle opportunità offerte alle donne attraverso il lavoro.

Anzi,  la tendenza alla flessibilizzazione delle carriere lavorative e alla diffusione dei lavori atipici si sono innestate sul più tradizionale dualismo del mercato del lavoro: quello che associa i diversi profili lavorativi alla diversa appartenenza sessuale dei soggetti che offrono la loro forza lavoro."

27/02/2004





        
  



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