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Porta Romana e la riqualificazione dell'ex tiro a segno

Ascoli Piceno | Aliberti “una espropriazione a favore del privato”

di Federico Biondi

Come Davide Aliberti vede la riqualificazione di Porta Romana in contrapposizione alla visione di  Gino Cacciatori

Da mesi in consiglio comunale si sta dibattendo della destinazione e della riqualificazione dell'ex poligono di tiro a segno di Porta Romana, c'è stato anche un consiglio comunale aperto dove erano presenti le associazioni cittadine. "Una battaglia che abbiamo seguito pedissequamente per diversi mesi, perché è una questione veramente importante e irrinunciabile" dice il consigliere comunale Davide Aliberti.

Gli interventi programmati nella zona dell'ex tiro a segno, che ha un'estensione di circa ventimila metri quadri sono: la realizzazione delle due palazzine, il rifacimento del padiglione adibito a nuova sede per il sestiere, il verde attrezzato, la costituzione di nuovi impianti sportivi. "Un'area verde come l'ex tiro a segno non può essere adibita con una finanza di progetto prevista dall'articolo 37 della 109 del '94 nel modo in cui la giunta comunale intende fare - dice Aliberti e aggiunge – sarebbe sicuramente un'espropriazione a favore del privato a danno del cittadino".

La cementificazione, la viabilità compromessa farebbe di Ascoli Piceno una città che sempre meno avrebbe le caratteristiche di città Patrimonio dell'UNESCO. "Sarebbero danneggiati tutti i profili della zona, più ancora in senso lato del centro storico, sotto il profilo della viabilità, dell'occupazione della città, che sempre meno avrebbe le caratteristiche di città Patrimonio dell'UNESCO - dice Aliberti.

"Un progetto che nasce da profili d'illegittimità sia giuridica sia sostanziale, ma che sono decisamente influenti su quello che è il tessuto connettivo ascolano" conclude Aliberti.

21/04/2004





        
  



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