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Il potere della comunicazione nel film "The Passion"

| Continuano ad arrivare e-mail in redazione dai lettori...Onelia ci invita a riflettere sulla "forza devastante" delle immagini.

di Adamo Campanelli

I nostri lettori devo dire hanno apprezzato molto la rubbrica "The Passion", tra interviste ed e-mail stanno dando un giudizio critico al film mettendo in risalto molto sfumature, Onelia affronta un tema molto importante, quello del "quarto potere", che hanni tutti i mezzi di comunicazione.

E-mail di Onelia Capomagi, 28 anni, grafica, credente ricercatrice, Cupra Marittima (Ap)

Questa mattina in ufficio sfogliavo virtualmente le pagine del vostro quotidiano e mi sono soffermata sulle interviste riguardo al film sulla Passione di Cristo, ebbene ritengo sia doveroso per me dire quel che penso a riguardo.

Le immagini signori miei possiedono una forza devastante: dipingo e so che quel che percepiamo con la vista ci arriva immediatamente come sensazione incoscia pregnate, più tardi, quasi instantaneamente sarà rielaborata, razionalizzata, collocata. Ma prima di ciò si è già depositata nel nostro inconscio un immagine senza filtri, nuda.

Chi risiede al potere cinematografico, così come la TV, le case editrici, voi, gli stessi scrittori hanno una immensa responsabilità ,verso il mondo a cui vogliono comunicare. Penso che sia un gesto di grande rispetto quello di saper utilizzare questi strumenti di potere con coscienza, certo non per occultare perchè è questo quel che ha compiuto "La Passione" di Mel Gibson.

Credete vi abbia svelato qualcosa che non conoscievate? Io penso addirittura che Gesù Cristo abbia sofferto molto più di quanto viene fuori dalle scene, ma lo sapevate già !? Non vi ha svelato un bel niente!

Ci sono cose che ancora vengono occultate sulla sua Dolce Figura, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di usare il cinema per far arrivare a tutti il messaggio d'Amore che i rappresentanti della Chiesa hanno smarrito da secoli.

21/04/2004





        
  



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