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Proibito lo zucchero sfuso nei bar?

Fermo | Il direttore della Confcommercio Giorgio Fiori precisa: “La notizia è vera in parte poiché va interpretata”.

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia secondo cui nei bar, lo zucchero poteva essere utilizzato solo preconfezionato, tanto da creare preoccupazione ed allarme in tutti i pubblici esercizi della provincia picena che per lo più lo offrono ai clienti in forma sfusa. "La notizia – precisa il direttore Confcommercio Giorgio Fiori – è vera, in parte poiché va interpretata, tanto che al momento baristi e ristoratori secondo noi, possono stare tranquilli in quanto non c'è nulla d'innovativo". Infatti con decreto legislativo dello scorso 20 Febbraio è stato previsto effettivamente che "lo zucchero di fabbrica, lo zucchero bianco, lo zucchero raffinato e lo zucchero bianco raffinato possano essere posti in vendita o somministrati solo se preconfezionati".

La disposizione, (peraltro di controversa interpretazione, in ragione della assoluta infelicità della dizione), secondo il dirigente del ministero  delle Attività Produttive competente per materia starebbe a significare che ai clienti non può più essere messo a disposizione lo zucchero nelle zuccheriere, ma che lo stesso deve essere offerto esclusivamente confezionato, cioè in bustina. Se così fosse la questione assumerebbe una notevole rilevanza in quanto verrebbe a modificare consolidate abitudini di servizio e costituirebbe un indubbio incremento dei costi della materia prima sia in ragione del più alto prezzo per chilogrammo, che per l'inevitabile spreco della stessa. "Sotto i profili interpretativi, peraltro, si deve rilevare – secondo Fiori – che nei pubblici esercizi lo zucchero non viene somministrato (cioè "venduto per il consumo sul posto"), tanto che non ha un prezzo di vendita indicato sul listino, ma viene semplicemente messo a disposizione del cliente a titolo gratuito che può servirsene o meno o, addirittura, farsi preparare la bevanda già zuccherata da parte del barman.

A ciò si deve aggiungere che la direttiva CEE che ha recepito il decreto legislativo non contiene alcun tipo di regolamentazione della attività di somministrazione di zucchero, ma, al contrario, stabilisce che per tali prodotti gli stati membri non adottano disposizioni nazionali non previste dalla direttiva, con la conseguente incompatibilità della imposizione in parola con la direttiva stessa. "Pur non essendoci dunque in linea di massima alcuna preoccupazione in proposito la Confcommercio nazionale è già intervenuta sulle competenti amministrazioni centrali, al fine di addivenire ad un chiarimento della effettiva portata della disposizione e ove necessario ad una modifica della stessa".

23/04/2004





        
  



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