Provincia di Fermo: la festa infinita.
Fermo | Il giorno dopo non si parla d'altro, e tutto il territorio continua a festeggiare. La provincia tanto desiderata e combattuta, è tornata nelle mani dei fermani.
di Luca Moriconi
La festa esplosa ieri sera in piazza del Popolo
La festa esplosa ieri sera in piazza del Popolo, il salotto buono di Fermo che per una volta si è trasformato in una specie di stadio di serie A, non accenna a placarsi. Ancora oggi gli echi della grande giornata di ieri, si fanno sentire in tutto il nuovo territorio provinciale.
Oltre che nel capoluogo, si è festeggiato e si continua a farlo anche nei comuni, dove oggi non si parla d'altro e dove tutti, ma proprio tutti, hanno già inizato a ragionare da cittadini della provincia di Fermo.
Molti aspettano con curiosità le prime missive postali, per vedere scritta la nuova sigla che sostituirà quella di Ascoli. C'è chi addirittura chiede come fare per sostituire la targa dell'auto, tutti dettagli per i quali ci vorrà ancora del tempo prima che possano cambiare, ma che testimoniano l'apparteneza ad un territorio unico, il fermano.
Fermo questa mattina si è svegliata baciata dal sole, lo stesso che, per tutta la giornata di ieri, aveva accompagnato le 12 ore più lunghe per tutti i cittadini, quelli della discussione in Senato. Oggi il sindaco Di Ruscio, è stato letteralmente tempestato di telefonate di congratulazioni e telegrammi da tutti i suoi colleghi della penisola, nonchè da Monza e Barletta-Andria-Trani, le altre cittadine divenute provincia.
Le edicole sono state prese d'assalto, i giornali, in un batter d'occhio erano già terminati. Bar, supermercati, negozi e uffici: ovunque si parlava solo di provincia. Per tutti si tratta di un nuovo inizio per questo territorio, di un'identità che finalemente emerge.
Ieri pomeriggio, durante la diretta radiofonica dell'emittente locale "Radio Fermo Uno", arrivavano centinaia di messaggi e telefonate non solo da Fermo, ma anche da Sant'Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, e le altre località della provincia: tutti trepidavano, tutti aspettavano di poter esplodere in una grande festa, così come poi è stato.
Adesso si pensa al futuro, a lavorare per costruire, come ha detto il sindaco.Coscienti, però, di poter essere finalmente sè stessi.
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20/05/2004
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