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Spesa sanitaria e incarichi legali Ausl: intervento della Regione Marche

| ANCONA - Il risanamento della spesa sanitaria, avviato dalla Regione Marche, continua secondo le previsioni indicate, pur permanendo una situazione di sottostima e di ritardi nel trasferimento delle risorse da parte del Governo nazionale.

Dopo la forte contrazione del deficit ottenuta nel 2003, si prevede una contrazione significativa anche per il 2004 e si sta lavorando per mantenere i costi entro i limiti della programmazione, che la Regione, comunque, intende assolutamente rispettare, anche con l’impegno di tutti gli operatori della sanità marchigiana, grazie ai quali sono stati raggiunti risultati di assoluto rilievo.

Sul risultato finale del bilancio 2004, tuttavia, nessuno è in grado di avanzare previsioni definitive, perché nonostante il controllo, quasi esasperato, sull’andamento della spesa, la mancata assegnazione delle risorse, da Roma, resta un problema gravissimo, così come l’incidenza di spesa variabili – come la farmaceutica - che non dipendono dalla programmazione regionale, la quale, dal canto proprio, sta rispettando tutti gli impegni assunti con i marchigiani.

La spesa farmaceutica, come è noto o dovrebbe essere noto a tutti, è esplosa a livello nazionale. Non solo, quindi, nelle Marche, che, anzi, hanno contenuto gli aumenti entro percentuali basse e al disotto della media nazionale. Incidono significativamente, su questa voce di bilancio, le sollecitazioni dell’industria farmaceutica a mantenere alto il proprio fatturato. Tanto che un tavolo nazionale si dovrà presto occupare del problema, ben più grave in altre realtà regionali, rispetto alle Marche.

Tutte le Regioni, inoltre, comprese quelle del centrodestra, sono concordi nel ritenere assolutamente inadeguato il livello di finanziamento della sanità da parte del Governo centrale. Le risorse sono insufficienti per una colpevole sottostima dei fabbisogni e della spesa. Inoltre non è stato ancora deciso nulla relativamente al 2005, con il conseguente mancato rispetto degli accordi sottoscritti con le Regioni l’8 agosto 2001.

A questa situazione di paralisi si aggiunge il grave ritardo nei trasferimenti dei fondi già previsti, che genera ulteriori costi finanziari e gravi difficoltà gestionali.

Da questo quadro emerge, pertanto l’incapacità del Governo di fissare risorse adeguate e certe per il sistema sanitario pubblico, rendendosi così responsabile sia delle difficoltà di gestione dei servizi, a causa di risorse insufficienti, sia di una grave percezione di instabilità che accentua ancora di più i problemi.

La Regione Marche, dal canto proprio, ha adottato tutti i provvedimenti necessari a razionalizzare la spesa, iniziando dalla riorganizzazione del sistema sanitario regionale, puntando sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sulla distribuzione diretta dei farmaci e limitando il numero delle consulenze (in particolare quelle amministrative), già oggi ben al di sotto della media nazionale.

Il tutto per assicurare ai cittadini i migliori livelli di assistenza.
In questo quadro di certezze regionali e di incertezze nazionali, la polemica sollevata da Forza Italia sulle spese legali francamente è fuorviante rispetto ai reali problemi della sanità marchigiana. Abbiamo più volte detto, e lo ripetiamo ancora, che la questione non è assolutamente collegabile a quella del deficit sanitario.

Sono problemi diversi. Il contenzioso non dipende da scelte di politica sanitaria, la qualità dei servizi sì. Il contenzioso non è prevedibile e quando sorge, occorre tutelarsi, con i conseguenti oneri. È un servizio che viene reperito sul mercato, secondo le tariffe professionali, quando non può essere espletato con le ridottissime professionalità interne.

Da Forza Italia potrebbe venire un contributo concreto ai problemi della sanità marchigiana se facesse pressioni sul governo nazionale per ottenere un fondo sanitario non sottostimato, piuttosto che reiterare stancamene denunce che non riguardano la qualità dei servizi ai cittadini.

20/05/2004





        
  



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