Il deposito dell’archivio dell’architetto Vincenzo Pilotti rappresenta un avvenimento importante per la realtà culturale Ascolana. La documentazione sarà depositata presso l’archivio di stato di Ascoli Piceno, “non può che rallegrarsi di questo deposito” afferma il responsabile la signora Carolina Ciaffardoni. L’istituto di stato è deputato alla conservazione e alla valorizzazione della documentazione archivistica.

Il personale dell’archivio di stato accoglierà la documentazione, si accerterà sul suo stato e per quanto possibile metterà a disposizione degli studiosi il materiale documentato.

Vincenzo Pilotti è una figura importante per l’architettura italiana del novecento. Docente universitario all’università di Pisa, dove è stato artefice dell’ampliamento dell’università, inoltre ha concluso esperienza lavorative a Firenze e Roma.

L’architetto aveva una rete di collaborazioni importanti e le sue architetture più prestigiose sono ad Ascoli, Teramo e Pescara. Tra i suoi progetti la Villa realizzata per Puccini a Viareggio che è stata anche occasione di una lunga amicizia tra i due.

In cinquanta anni di attività ha realizzato oltre cinquecento progetti. Il suo materiale è stato diviso e si spera di poterlo raccogliere tramite un progetto di riproduzione digitale.

Parte dell’archivio è conservato presso la Pinacoteca di Ascoli Piceno, una parte è conservata ad Ancona nei locali della soprintendenza archivistica delle Marche, un’altra parte di proprietà della famiglia.

La facoltà di architettura qualche anno fa ha organizzato un forum per la salvaguardia dei beni culturali. In quell’occasione si parlò di architettura, archeologia, di beni artistici e storici, ma pochissimo si parlò della salvaguardia del bene documentario, del bene cartaceo o pergamenaceo. Il dottor Mario Biondi soprintendente archivistico delle Marche ci lascia con un interrogativo, “Le pergamene non hanno bisogno di particolare manutenzione, hanno superato i mille anni, le nostre carte li supereranno i mille anni? Speriamo che la facoltà di architettura di Ascoli Piceno o di Camerino si interessino di questo problema.