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Consiglio comunale senza numero legale: opposizione all’attacco

San Benedetto del Tronto | Presenti solo tredici consiglieri, seconda convocazione mercoledì 26 maggio. Supermercato Marconi al centro delle polemiche

di Giovanni Desideri

Giusto l’appello e poi tutti a casa. Il consiglio comunale di lunedì 24 maggio è iniziato alle 20,30 ed è finito cinque minuti dopo. Tredici consiglieri comunali presenti. Il numero legale, in prima convocazione, è di quindici consiglieri in aula. E dire che i consiglieri di opposizione Nino Capriotti (Sdi) e Domenico Mozzoni (lista civica) sono arrivati pochi istanti dopo che il loro nome era stato pronunciato dal presidente del consiglio Giorgio De Vecchis. Fossero arrivati prima avrebbero assicurato il numero legale. Il capogruppo DS Giovanni Gaspari fa dietrologia: “a quel punto chissà se non sarebbero usciti dall’aula altri consiglieri di maggioranza”. Di sicuro la maggioranza non ci sarebbe stata al tiro al piccione sui venti punti all’ordine del giorno.
 
Maggioranza rappresentata da appena tre consiglieri: il capogruppo del Pri Antonio Felicetti, per AN Emidio Galiè (capogruppo) e Benito Rossi. Più Francesco Baiocchi del gruppo misto. Poi Vincenzo Rosini della Lega, Gaspari, Franceschini, Merli e Olivieri dei DS, Settimio Capriotti di Rifondazione e Mauro Calvaresi (lista civica).
 
Al centro di manovre e maneggi degli ultimi giorni il quattordicesimo punto all’ordine del giorno, dove si dice: “progetto Central Frigor Marconi srl per insediamento attività produttiva commerciale in largo Mazzini, in variante al Prg”. Un provvedimento targato Forza Italia, che vedeva contrario il resto della maggioranza, e non da oggi. Galiè getta un po’ d’acqua sull’incendio delle polemiche: “il supermercato era solo il quattordicesimo punto all’ordine del giorno. Quasi certamente non sarebbe stato discusso stasera, ma rinviato alla prosecuzione di mercoledì 26. La verità è che la campagna elettorale rende impossibile lo svolgimento dei consigli comunali in tutta Italia. Non c’è stata alcuna macchinazione. I candidati sono oberati di impegni, quindi non c’è da allarmarsi, né da gridare allo scandalo”.
 
Opposizione all’attacco, senza preamboli. Per Capriotti (Prc) “se non si ha il coraggio di venire in consiglio comunale a dire quello che si pensa e a votare quello che si dice è meglio non fare i consiglieri, meglio dimettersi e stare a casa. Invece molte di queste persone sono candidate alle provinciali. Sono presenti in consiglio comunale solo per perorare cause di potentati economici. I loro giochini sono di uno squallore unico, sul piano personale e politico. Non mi presenterò mercoledì alla seconda convocazione. Si tratta di un’assise truccata sin dall’inizio, di un’offesa a noi della minoranza, come persone e come politici. Che si vergognino!”.
 
Giovanni Gaspari “vede” la caduta della giunta Martinelli: “è l’inizio della fine. Se ci sarà la spallata elettorale che auspichiamo, questa maggioranza non troverà la forza di tornare in consiglio comunale dopo il 13 giugno. Non credo neppure che al suo interno qualcuno possa cambiare idea rispetto all’orientamento attuale sul supermercato Marconi. Noi dell’opposizione saremo presenti anche mercoledì per la seconda convocazione. La maggioranza dimostra di essere del tutto inaffidabile. Come possono candidarsi alla Provincia quelle stesse persone?”.
Spunto ripreso senza battere ciglio dal consigliere di maggioranza Antonio Felicetti (del Pri. I repubblicani hanno una loro lista per le provinciali): “anch’io sono preoccupato per la loro candidatura alle provinciali”.
 
Il numero legale per la seconda convocazione (già prevista per mercoledì alle 19,30 con inizio alle 20,30) è abbassato a 11 consiglieri. Se la materia del contendere è quel punto quattordici indicato da alcuni, ebbene Forza Italia non avrà neanche allora i numeri per approvarlo. Se anche quella seduta andrà deserta, il dopo elezioni potrebbe vedere qualcosa di più di quella verifica annunciata da tempo dal sindaco Martinelli. Se non una spallata, un rimpasto con altri ingredienti. Intanto slitta anche l’impegno a ristrutturare in fretta palazzo Vannicola per dare una sede al corso universitario in “Economia, mercati e gestione di impresa” (ordine del giorno, secondo punto).

24/05/2004





        
  



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