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La Resurrezione di Cristo: estasianti particolari nelle visioni di Anna Caterina Emmerick

| ROMA - Ispiratrice del film di Mel Gibson, di cui si è parlato nell'ambito delle polemiche che ci sono state intorno alla pellicola.

Cosa è accaduto dopo la deposizione del corpo di Gesù della croce? Giancarlo Padula, autore del libro "I segreti della Passione di Cristo", (Tabula fati, tel: 0871-63210), il cui libro è stato citato dal noto editorialista Rino Cammilleri che ne ha curato la presentazione, questa mattina nella rubica "Il santo del giorno" sul giornale "Il Quotidiano" di Milano, trascrive la visione della Resurrezione della Venerabile Anna Caterina Emmerick che ha ispirato il film di Mel Gibson, di cui si è parlato nell'ambito delle polemiche che ci sono state intorno alla pellicola.

La Resurrezione è infatti una realtà centrale e fondamentale della fede cristiana, e il film gli ha dedicato solo pochi minuti.

«Poco dopo vidi il sepolcro del Signore: tutto intorno regnava la calma e vi erano sei o sette guardie parte sedute e parte in piedi; Cassio non aveva lasciato il suo posto per tutta la giornata ed era ancora là in attesa e in contemplazione perché era stato illuminato e toccato interiormente. Era notte, e le lampade, collocate davanti alla grotta gettavano ovunque una viva luce; mi avvicinai allora in spirito al sacratissimo Corpo per adorarlo: esso era avvolto nel sudario circondato di luce e riposava tra due angeli che vidi costantemente in adorazione a capo e a piedi del Salvatore dopo la sepoltura.

Questi angeli avevano l'aspetto sacerdotale e il loro atteggiamento e le braccia incrociate sul petto, mi fecero pensare ai cherubini dell'arca dell'alleanza; ma erano però senza ali. Forse questa luce e la presenza degli angeli erano visibili per Cassio, perché egli stava in contemplazione accanto alla porta del sepolcro, come qualcuno che adora il Santissimo Sacramento.

Ebbi, in seguito, una visione misteriosa che non posso spiegare bene né raccontare chiaramente. Mi sembrò che l'anima di Gesù uscisse da sepolcro in Lui e con Lui e che gli angeli, i quali adoravano alle estremità della tomba questo Corpo sacro lo sollevassero nudo, contuso e coperto di ferite fino al cielo, attraverso le rocce che s'erano aperte e lo presentassero davanti al trono del Padre celeste in mezzo a innumerevoli cori d'angeli prosternati.

Durante questa visione constatai una scossa nella roccia: quattro guardie erano andate a prendere qualche cosa in città e le altre tre caddero prive di conoscenza, cosa che attribuirono ad un terremoto, lontani dal sospettarne la vera causa. Ma Cassio ne fu estremamente commosso, perché si rese conto che accadeva qualche cosa di straordinario; egli rimase però al suo posto aspettando in grande raccoglimento quel che stava per accadere. Intanto i soldati assenti erano ritornati.

La mia contemplazione si rivolse nuovamente verso le pie donne; che avevano finito di preparare gli aromi e s'erano ritirate nelle loro celle, senza però addormentarsi, perché volevano recarsi al sepolcro prima di giorno. Esse avevano ripetutamente manifestato il timore di essere assalite dai nemici di Gesù quando fossero uscite, ma la Santissima Vergine, pena di nuovo coraggio, dopo che Suo Figlio le era apparso, le assicurò che potevano riposarsi e poi andare senza paura al sepolto perché non sarebbe loro accaduto alcun male.

Allora esse si riposarono.

Erano quasi le undici di notte quando la Madonna, spinta dall'Amore e da un desiderio irresistibile, si levò, si avvolse in un mantello grigio e, sola, si allontanò dalla casa indirizzandosi prima al palazzo di Caifa, poi a quello di Pilato, cosa che l'obbligò di attraversar una gran parte della città, e così percorse tutta la Via Crucis attraverso le vie deserte, fermandosi in ogni punto dove il Salvatore aveva sofferto qualche cosa o sopportato qualche oltraggio.

Ella sembrava cercare un oggetto smarrito e spesso si prostrava a terra toccando le pietre con la sua mano che poi portava alla bocca come se avesse toccato qualche cosa di sacro: Ella venerava il sangue Sacratissimo del Signore. L'amore produceva in Lei qualche cosa di sovrumano, perché tutti quei punti santificati le apparivano luminosi. Ella era assorta in amore e contemplazione e io l'accompagnai durante tutto il cammino e senti e feci tutto ciò che Ella fece, nella debole misura delle mie forze.

Era così giunta al Calvario, e mentre Ella vi si avvicinava, si fermò d'un tratto. Gesù, col suo corpo sacratissimo era apparso davanti alla Madre preceduto da un angelo, fiancheggiato dagli angeli del sepolcro eseguito da una quantità innumerevole di anime liberate.

Non faceva alcun movimento e sembrava librarsi nella luce; ma ne uscì una voce che le annunciò quanto aveva fatto nel Limbo e le disse che stava per risuscitare e presentarsi a Lei col suo corpo trasfigurato: lo attendesse Ella accanto alla pietra dove s'era inciampata sul Calvario.

Allora la Vergine, avvolta nel suo mantello andò ad inginocchiarsi al posto indicatole.
Poteva essere mezzanotte passata, perché Maria aveva impiegato un tempo abbastanza lungo nella sua Via Crucis.

Mi sembrò poi che il corpo del Signore riposasse nuovamente nella tomba tutto splendente nel suo sudario coi due angeli in adorazione alla testa e ai piedi. Non posso ben esprimere come vedessi tutto questo: erano tante cose così diverse e inesprimibili, che la nostra ragione, nel suo stato ordinario, non le può comprendere. D'altra parte quel che è chiaro e intelligibile quando io lo vedo, si fa poi completamente oscuro e non posso più descriverlo con le parole.

Quando il cielo cominciò a imbiancarsi ad Oriente, vidi Maddalena, Maria figlia di Cleofe, Giovanna Cusa e Salomè lasciare il cenacolo avvolte ne loro mantelli: portavano glia aromi raccolti in pacchi e una di esse portava una lampada accesa, ma nascosta sotto le vesti. Le vidi indirizzarsi timidamente verso la porticina di Nicodemo.

LA RESURREZIONE

Vidi apparire l'Anima di Gesù risplendente di gloria fra due angeli in assetto di guerra (gli altri due angeli, visti prima, erano in vesti sacerdotali) e circondata da una quantità di figure luminose. Penetrando attraverso la roccia essa venne a posarsi sul suo corpo santissimo e a confondersi con Lui. Allora le sue membra si mossero e il corpo vivo e splendente del Signore, unito alla sua Anima e alla sua Divinità, balzò fuori volgendosi dal sudario per un lato, come se uscisse dalla piega fatta dalla lancia, cosa che mi rammentò Eva uscente dalla costola di Adamo. Tutto sfolgorava di luce.

Nello stesso momento mi sembrò che uscisse di terra una forma mostruosa con una coda di serpente e una testa di drago dall'espressione quasi umana: ma il Salvatore risorto, che teneva in mano un bel bastone bianco con uno stendardo fluttuante, montò sul capo del drago e tre volte col bastone gli percosse la coda; ad ogni colpo il mostro andò sempre più ripiegandosi su se stesso e diminuendo di grandezza finché disparve. Tutto questo mi sembrò soltanto un simbolo della vittoria sua sulla morte; perché quando il Salvatore schiacciò la testa del drago, non vidi più la tomba.

Vidi poi Gesù, splendente di luce, elevarsi attraverso la roccia. La terra tremò e un angelo simile a un guerriero, si precipitò come un razzo dal cielo al sepolcro, collocò la pietra a destra e vi si sedette».

08/05/2004





        
  



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