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Il Gruppo Andreoli acquista il 100% delle azioni della ESSEPI S.p.A

| ROMA - L'azienda attiva nel settore della produzione di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili, con 14 centrali idroelettriche di proprietà dislocate nelle regioni del centro Italia.

In data 30/04/2004, Flavio e Valerio Andreoli di Roma, che controllano un gruppo di aziende (il 60% dell'Hydrowatt S.p.A. - www.hydrowatt.it, il cui restante 40% è detenuto da Cicli Integrati Impianti Primari S.p.A. il maggiore gestore delle acque dell'area del Piceno ed il 60% dell'Hydrowatt Abruzzo S.p.A., il cui restante 40% è detenuto da Azienda Comprensoriale Acquedottistica S.p.A., il maggiore gestore delle acque della Regione Abruzzo), attive nel settore della produzione di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili, con 14 centrali idroelettriche di proprietà dislocate nelle regioni del centro Italia ed un fatturato complessivo di circa Euro 5 mln, attraverso la holding di partecipazioni Hydroimpianti srl, hanno acquistato dalla FINASTER S.p.A. in liquidazione (nella cui compagine azionaria sono presenti il Gruppo Marchini, MCC S.p.A., Mittel S.p.A. ed Astrim S.p.A.) l'intero capitale sociale, pari al 100% delle azioni, della ESSEPI S.p.A..

Il valore complessivo delle attività operative (c.d. "enterprise value") oggetto dell'acquisizione è pari ad Euro 8,5 mln. ESSEPI S.p.A. è proprietaria di 2 centrali idroelettriche in provincia di Sondrio e Bergamo e detiene inoltre il 90 % delle quote della ISEA srl, proprietaria di 5 centrali idroelettriche in provincia di Pavia e Novara.

Il restante 10 % delle quote è detenuto dall'Associazione Irrigazione Est Sesia, il più grande consorzio di irrigazione e bonifica d'Italia che rifornisce di acqua una superficie complessiva di 210.000 ettari compresi tra le regioni Piemonte e Lombardia.

La potenza installata complessiva delle 7 centrali idroelettriche è pari a 6MW, mentre la produzione totale, a pieno regime, è di circa 20 milioni kWh/anno con un fatturato pari ad Euro 1,9 mln/anno.

Il piano industriale delle società oggetto dell'acquisizione, prevede il ritorno all'utile operativo entro il bilancio 2004 e la distribuzione di dividendi entro il bilancio 2005 attraverso la riduzione dei costi operativi, l'aumento dell'efficienza degli impianti di produzione, l'ottimizzazione dei ricavi da vendita di energia e la trasformazione degli attuali debiti operativi dal breve al medio/lungo termine.

Con questa operazione il Gruppo Andreoli espande il confine geografico delle proprie attività industriali alle regioni del nord Italia e raddoppia l'attuale produzione totale di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili, raggiungendo i 40 mln. kWh/anno. 

Advisor legale dell'operazione è stato l'Avv. Carlo D'Urso, advisor industriale e finanziario il Prof. Stefano Sandri, advisor amministrativo e tecnico gli Avv. Mauro Cuzzaniti ed Avv. Edoardo Galassi, ed advisor fiscale lo Studio Associato Luca Benigni.

Il business plan del Gruppo Andreoli, prevede di raggiungere una massa critica di fatturato pari a circa Euro 20 mln. mediante un sano ed equilibrato sviluppo delle attività industriali nel settore elettrico adottando un giusto mix tra crescita interna mediante lo sviluppo di nuovi progetti elettrici (attraverso le società HYDROWATT S.p.A. ed HYDROWATT ABRUZZO S.p.A.) e, per linee esterne, mediante acquisizioni di aziende di produzione di energia.

La chiave vincente per conquistare un vantaggio competitivo nel settore, consiste principalmente nella velocità di crescita e nel bilanciamento tra attività di start up (per le quali è necessaria una esperienza specifica) ed attività già avviate (con rendimenti più stabili).

Il Know how aziendale consente, infatti, di individuare elevati margini di miglioramento dei ricavi mediante la rinegoziazione dei contratti e delle relative tariffe di vendita dell'energia prodotta e la riduzione dei costi operativi grazie alle sinergie tra le varie società del gruppo.

Il perseguimento di questa strategia di crescita conferisce al Gruppo una sempre maggiore visibilità da parte degli operatori finanziari, i quali hanno cominciato a ritenere, soprattutto a seguito del noto recente black out, gli investimenti in questo settore, da parte di operatori specializzati, particolarmente vantaggiosi per l'ottimale rapporto tra rischio e rendimento.

08/05/2004





        
  



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