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Rossi: “giunta provinciale avanti per l’intero mandato. Entro due anni il Parco Marino del Piceno”

Ascoli Piceno | Intervista con il neopresidente della Provincia di Ascoli Piceno: “destra in crisi inarrestabile. Tra venti giorni il primo consiglio provinciale”

di Giovanni Desideri

Secondo giorno di esami di maturità per gli studenti delle scuole superiori, primo giorno per il neopresidente Massimo Rossi nel suo nuovo ufficio a Palazzo San Filippo, sede della Provincia di Ascoli Piceno. Nuovi arredi: “devo appendere quanto prima il ritratto di Che Guevara che avevo nel mio ufficio di sindaco a Grottammare!”. La campagna elettorale è finita da pochi giorni, ma sembra già passata da tempo.
 
Con il senno di poi, ritiene di aver temuto troppo la destra?
“Non voglio esagerare. Prima della campagna elettorale ero ottimista sulla mia candidatura. Nei primi due giorni dal suo inizio ho fatto un giro nei mercati e nei negozi di Ascoli e Fermo. E già da allora, per la stima che mi veniva manifestata, ho avuto la certezza che ce l’avrei fatta al primo turno.”
 
Come si spiega che la destra abbia perso le provinciali e vinto le comunali ad Ascoli?
“Non riesco a spiegarmelo neanch’io. Diciamo che in generale la destra fa proposte che non vanno incontro all’esigenza di qualità della vita delle persone. Nei Comuni in cui governa non riesce a dare prova di efficienza e di efficacia nella sua azione amministrativa. La destra crea una società meno vivibile, propone condoni edilizi, non dimostra particolare cura per il territorio e cerca di rendere la società sempre più competitiva e divaricata tra le varie categorie. Questo è un dato non solo reale, ma ormai percepito dalle persone. Per questo la destra è in crisi. E io credo sia una crisi inarrestabile. Ma non mi si venga a dire che i partiti avrebbero “scaricato Scaltritti”. Sono i cittadini che hanno scelto, in base alle loro esigenze e alle loro valutazioni.”
 
Ma la conferma della destra ad Ascoli con il sindaco Celani?
“Ascoli è una città moderata, molto legata al suo passato, non molto disponibile al confronto con l’esterno. Naturalmente senza generalizzare. E quindi l’evoluzione dalla destra alla sinistra avviene ad Ascoli in maniera più graduale. Lo stesso Celani è stato confermato con meno voti rispetto alle elezioni del 1999.”
 
Entro quanto tempo sarà pronta la sua giunta?
“Credo che mi servirò di tutto il tempo che la legge mi mette a disposizione: entro 10 giorni dalla proclamazione da parte del Tribunale (che dovrebbe avvenire entro oggi) il nuovo presidente deve convocare il consiglio provinciale. Entro i 10 giorni successivi si deve svolgere la prima seduta, con il giuramento del presidente, l’elezione del presidente del consiglio e dei vicepresidenti, la presentazione della giunta e delle linee programmatiche.”
 
Ancora stamattina ha parlato con il presidente uscente Pietro Colonnella. Cosa vi siete detti?
“Siamo andati a ruota libera. Abbiamo solo scambiato qualche battuta sui tempi e le modalità dei primi passi.”
 
Durante la campagna elettorale lei ha parlato di obiettivi come il Parco Marino del Piceno o la metropolitana di superficie da Ascoli a Porto Sant’Elpidio. Che tempi prevede per queste due opere?
“Il Parco Marino è un progetto ormai in fase avanzata, al quale sono già stato chiamato a collaborare dall’assessore Maria Pia Silla. Direi che entro due anni il progetto verrà realizzato. Per la metropolitana di superficie i tempi saranno necessariamente più lunghi, perché dovranno essere costruite delle stazioni. Intanto ho l’impressione che la società delle ferrovie, la RFI, ci stia snobbando. Dovremo ottenere le risorse e dare attuazione al progetto, che è ambizioso e richiederà comunque alcuni anni. Per il momento non posso fare ulteriori previsioni su altri progetti.”
 
Darà seguito al suo impegno sui temi dell’acqua e della pace?
“Certamente. In questa prima fase dovrò fare una ricognizione della macchina amministrativa dell’Ente Provincia e quindi rallentare il mio impegno in movimenti della società civile come il “Contratto Mondiale per l’Acqua”. Ma poi riprenderò il mio impegno. La Provincia di Ascoli diventerà anzi un laboratorio sui temi della partecipazione, della pace e dell’acqua. È un impegno verso i cittadini, i nostri unici padroni. Specialmente i più vulnerabili.”
 
Sempre durante la campagna elettorale a Fermo c’è stata la visita del vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, che ha parlato di scioglimento anticipato del consiglio provinciale di Ascoli Piceno per anticipare la nascita della Provincia di Fermo. Teme questa eventualità?
“Notoriamente Calderoli è uno sbruffone. Per quanto riguarda il consiglio provinciale ha parlato di cose che non conosce. Ricordo che per la sfiducia al presidente ci vogliono sedici voti. Non credo affatto che i consiglieri di area fermana siano degli irresponsabili. Se facessero cadere la giunta, avrebbero comunque il problema di farsi rieleggere. E questo non è scontato. Si deve essere ragionevoli, anche nei confronti del proprio elettorato. Per questo credo che non ci saranno problemi. Almeno per i primi due o tre anni. Anzi, non prima dell’approssimarsi della scadenza dei cinque anni. Allora qualche consigliere fermano potrebbe volersi accreditare come colui che ha accelerato il processo della nascita della Provincia di Fermo.”

17/06/2004





        
  



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