Continua la verifica dei verbali. Intanto nella mattinata di mercoledì il dottor Lorenzo Falco, dell’ufficio elettorale centrale, ha proclamato Piero Celani sindaco della città di Ascoli Piceno. Riconfermata la candidatura, Piero Celani si accinge a svolgere il suo secondo mandato di sindaco, a meno che non ci siano sorprese.

La verifica viene effettuata sui verbali, e non sulle schede elettorali come si potrebbe pensare. “Noi ci dobbiamo basare solo sui verbali” echeggia dai banchi la voce di una componente del comitato elettorale.

L’ufficio elettorale centrale è impegnato sul conteggio dei voti validi, ed è giunto alla verifica delle preferenze che ogni singola forza politica ha ottenuto all’interno del seggio elettorale.

Si potrebbe dire benissimo che i conti non tornano. I seggi elettorali dove sono state riscontrate forti anomalie, e dai quali l’ufficio non è stato in grado di rilevare alcun dato nei verbali di sezione sono: il numero dieci, undici, diciassette, diciannove e il seggio trentuno.

Di queste sezioni l’ufficio scrive: “L’ufficio, acquisiti i verbali depositati in comune relativi alle sezioni dieci, undici, diciassette, diciannove e la sezione trentuno, sono completamente in bianco per quanto riguarda i voti di lista validi, quindi l’ufficio non può che ricorrere alle tabelle di scrutinio”.

Da sottolineare che, non si può abusare dell’uso delle tabelle di scrutinio per aggiungere dati agli innumerevoli verbali, lasciati in bianco dai poco attenti e scrupolosi presidenti di seggio.

Per la compilazione delle prime tre liste l’ufficio ha operato senza problemi riguardo alle tabelle di scrutinio.

Invece, nella tabella di scrutinio del seggio diciannove, sono state trovate delle cancellature in diverse liste. In questo caso, l’ufficio elettorale, ha fatto riferimento soltanto ai voti risultanti dal riquadro dei totali dei nomi di lista dei partiti validi.

Il seggio elettorale trentuno ha mostrato gravi problematicità, così riferisce l’ufficio elettorale: ”l’ufficio rileva che i voti sono stati segnati a matita di grafite per tutte le liste. L’ufficio ha tratto i voti di lista validi esclusivamente dall’apposito riquadro, rilevando l’anomalia in base alla quale all’interno delle stesse liste, i voti risultano inferiori alle preferenze assegnate ai candidati di lista”. 

Sia il seggio diciannove che il trentuno sono stati oggetto di una richiesta da parte del rappresentante di lista dell’Udc Eleuteri Domenico. La richiesta è stata messa a verbale e dimostrava un’incongruenza tra i cinque voti ricavati dalla tabella di scrutinio e i 125 voti dei tabulati del comune.

Riscontrati errori di minore entità ai seggi numero tre, cinque, quattordici, quindici e quarantotto.

Questi sono solo alcuni esempi degli errori di forma, di calcolo, di mancata trascrizione e d’incongruenza con i dati che, solo in seguito, sono pervenuti al comune.