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Due bombe al porto: affonda un motopeschereccio.

Porto San Giorgio | Ieri sera due forti esplosioni, poi il "Simone Primo" ha iniziato ad imbarcare acqua. Si tratta di un grave atto intimidatorio, senza precedenti alla Marina sangiorgese.

di Luca Moriconi

Due esplosioni intorno alle 9,40 di ieri sera, due botti provenienti dal porto che sembravano, in un primo momento, petardi fatti scoppiare dai tifosi italiani per il goal segnato contro la Svezia.
 
Poi, verso mezzanotte, l’allarme: un motopeschereccio, il Simone Primo, stava affondando.
 
Così si è scoperta la verità: in realtà  le due esplosioni erano state provocate da due bombe al tritolo, posizionate da mani esperte a bordo di due motopescherecci, il Simone Primo, affondato, e il Savarò, nel quale la deflagrazione ha sfogato in alto senza provocare falle sugli scafi.
 
Un episodio sconcertante, per il quale gli inquirenti ancora mantengono il riserbo più stretto.
 
I due motopescherecci erano di proprietà di Tiziano Pagliaretta, presidente del Consorzio Adriatico Pesca Vongole, e di Federico Storelli, presidente locale del COVAPI, il Consorzio Vongolari Piceno.
 
Probabilmente un avvertimento, un messaggio lanciato non si sa da chi: la Marina sangiorgese è famosa per essere uno dei luoghi più tranquilli dell’adriatico, e questo episodio è il più grave mai verificatosi negli ultimi cinquant’anni.
 
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Fermo. Il motopeschereccio affondato è stato trainato con un pontone, verso il cantiere della Marina sangiorgese: ad una prima stima i danni ammonterebbero a circa 600 milioni di vecchie lire.
 
 

19/06/2004





        
  



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