Paolo Prezzavento, esponente della società civile e della nota associazione ambientalista Lega Ambiente, ha depositato in tribunale la richiesta per visionare ed estrarre la copia della delibera di giunta dell’otto giugno duemilaquattro, attraverso la quale il comune di Ascoli Piceno ha deciso di ridurre di circa 100€ l’importo fisso della tassa denominata diritto fisso fogne e depurazione.

“Noi siamo contenti che il comune abbia preso questa decisione due giorni prima della consultazione elettorale” dice Paolo Prezzavento.

Paolo Prezzavento ricorda a tutti coloro che hanno fatto ricorso, che le cause sono ancora valide e che gli importi della tassa  diritto fisso fogne e depurazione erano più alti, rimane quindi ancora una parte consistente, circa 150 €, che non va pagata e che l’utente può contestare. Inoltre ricorda che rimangono tutte le condizioni per portare avanti questo ricorso, “quando avremo la delibera la leggeremo attentamente e continueremo la nostra battaglia verso il comune. Noi riteniamo ingiusto un diritto fisso fogne e depurazione completamente scollegato rispetto al consumo effettivo” ribadisce Paolo Prezzavento.

Il comune di Ascoli Piceno nel duemiladue decide di applicare a tutti i consumi idrici assimilabili ai domestici, un Diritto fisso Fogna e Depurazione di circa 250 € a bolletta. Tassa applicabile ai consumi di coloro che sono titolari di partita iva: commercianti, artigiani, liberi professionisti.

Lega Ambiente e la cittadinanza, ricevute queste bollette astronomiche rispetto ai consumi molto bassi, si sono attivate per contestarle.

In base a queste bollette contestate, centonovanta utenti sono andati dal giudice di pace, che a tutt’oggi non si è espresso sulla legittimità di questa tariffa. I centonovanta utenti sono in attesa di ulteriori sviluppi della causa.

Il diritto fisso Fogna e Depurazione per l’anno duemiladue e duemilatre è stato applicato dall’amministrazione comunale, dal primo gennaio duemilaquattro la tariffa è applicata dall’Ato 5 (ente gestore del servizio idrico pubblico per ciascun ambito territoriale).

La nuova legge istitutiva dell’Ato 5 prevede una causuale di questo tipo, “l’Ato 5 può autofinanziarsi facendo pagare servizi che prima non erano a pagamento come il servizio fogna e depurazione - dice Paolo Prezzavento e aggiunge - le leggi in merito alle tariffe hanno sempre detto che ogni tassa deve essere commisurata al consumo effettivo, quindi se un utente consuma pochi metri cubi di acqua all’anno non può essere applicata una tariffa che è dieci volte superiore al consumo effettivo dell’utente” .