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Sciopero dell’ombrellone contro l’aumento del 250% dei canoni demaniali

San Benedetto del Tronto | I concessionari di spiaggia Confesercenti chiedono la sospensione del provvedimento. Marche e Liguria uniche regioni in regola in tutta Italia

di Giovanni Desideri

Nino Capriotti

I concessionari di spiaggia aderenti alla Fiba-Confesercenti Marche organizzano per martedì 29 giugno dalle 10 alle 11 uno “sciopero dell’ombrellone”, invitando i propri clienti a chiudere appunto gli ombrelloni per indurre il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a recedere entro il 30 giugno dal proposito di aumentare del 250% i canoni demaniali. Il provvedimento dovrebbe fruttare secondo le stime del ministro circa 140 milioni di euro. Il canone per il 2004 è già stato pagato. Ma dal momento che l’aumento riguarderebbe retroattivamente anche l’anno in corso, nel 2005 i concessionari dovrebbero pagare, oltre al canone, l’aumento relativo al 2004 e quello relativo al 2005: un canone aumentato del 500%.
 
“Marche e Liguria, spiega il segretario regionale Fiba Giuseppe Ricci, sono le uniche due Regioni d’Italia ad aver classificato le proprie spiagge, recependo la legge 494/93, attuata con decreto legislativo 342/98, che le divide in tre categorie, A, B e C. Le spiagge A sono quelle in cui si accede pagando una tariffa di ingresso. Le nostre sono di tipo B. Di tipo C sono le spiagge vicino ai torrenti o ai fossi. Per queste ultime il canone è il più basso. Ed è il canone applicato ovunque tranne appunto Liguria e Marche, in mancanza di una classificazione da parte delle Regioni. Prima di un aumento scriteriato dei canoni, che metterebbe in ginocchio un intero settore, il governo nazionale dovrebbe esigere che tutte le Regioni si mettano in regola. La Confesercenti ritiene che così si possa già arrivare ad una cifra vicina ai 140 milioni di euro. Ma se così non fosse, allora siamo disponibili ad aumento uguale per tutta Italia, che comunque non supererebbe il 10%, come risulta da una nostra simulazione”.
 
“La nostra seconda richiesta, aggiunge il segretario regionale e provinciale (per Ascoli Piceno) Paolo Perazzoli, è che i canoni demaniali vengano incassati dalle Regioni stesse, con una precisa destinazione d’uso dei proventi: servizi alle spiagge. È chiaro che in questo modo gli esercenti potrebbero essere invogliati a pagare, ottenendo qualcosa in cambio. Diversamente l’aumento dei canoni causerebbe un aumento delle tariffe balneari del 35% a partire dal 2005. Quest’anno, infatti, l’aumento dei canoni è stato deciso dopo che erano state stabilite le tariffe balneari. A San Benedetto le tariffe non vengono aumentate da tre anni. Il provvedimento del governo va nella direzione contraria di una lotta al carovita. Per questo motivo la Confesercenti coinvolge i clienti nella propria protesta, dal momento che l’aumento dei canoni colpisce gli operatori ma anche i consumatori, tramite costi più alti o una minore qualità dei servizi offerti”.
 
La presentazione dell’iniziativa di protesta è avvenuta questa mattina presso lo chalet “Da Luigi”, presente anche il presidente provinciale della Confesercenti Nino Capriotti. Lo slogan della protesta: “contro l’aumentone chiudi l’ombrellone!”.

26/06/2004





        
  



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