Sentenza della Corte costituzionale sul condono edilizio
| ANCONA -DAmbrosio: alle Regioni pieni poteri nellattuazione del condono.
Il condono così come fissato dal Governo è illegittimo. La Corte ha stabilito che il Governo può decidere che vi sia un condono, ma, escluse le sanzioni penali, di competenza esclusiva dello Stato, che cosa si può condonare rientra nelle competenze delle Regioni. Quindi il Governo, se vorrà, dovrà emanare una nuova legge generale con la quale dovrà concedere un nuovo termine ai cittadini per chiedere il condono e assegnare un periodo congruo alle Regioni perché decidano con le loro leggi le caratteristiche concrete delle costruzioni condonabili.
Un ulteriore approfondimento della sentenza della Corte potrà chiarire a chi sarà destinato, in tutto o in parte, il gettito del condono. Si apre, come avevamo paventato, un altro buco nella finanza statale. Nello spirito della leale collaborazione tra i vari livelli di governo, avevamo indicato chiaramente i limiti della generalizzata sanatoria edilizia, ma il governo Berlusconi ha deciso di andare avanti anche in assenza di accordo e confronto.
La sentenza ci soddisfa: massacrare il territorio in cambio di entrate finanziarie è operazione miope e inaccettabile, politicamente e moralmente. Quindi la strada del condono può essere azionata dal Governo solo con laccordo delle Regioni.
Un ulteriore approfondimento della sentenza della Corte potrà chiarire a chi sarà destinato, in tutto o in parte, il gettito del condono. Si apre, come avevamo paventato, un altro buco nella finanza statale. Nello spirito della leale collaborazione tra i vari livelli di governo, avevamo indicato chiaramente i limiti della generalizzata sanatoria edilizia, ma il governo Berlusconi ha deciso di andare avanti anche in assenza di accordo e confronto.
La sentenza ci soddisfa: massacrare il territorio in cambio di entrate finanziarie è operazione miope e inaccettabile, politicamente e moralmente. Quindi la strada del condono può essere azionata dal Governo solo con laccordo delle Regioni.
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29/06/2004
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