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Orlando Marconi: “ricorro di nuovo al Tar. Mi auguro di non avere ragione, perché chi sbaglia paga”

San Benedetto del Tronto | Dopo il no del consiglio comunale al supermercato in largo Mazzini, botta e risposta tra l’imprenditore e l’amministrazione

di Giovanni Desideri

“Sto ancora raccogliendo documenti, poi darò mandato ai miei legali di fare un nuovo ricorso al Tar. In qualche modo mi dovrò pur difendere. E mi auguro di non avere ragione, perché chi sbaglia paga”. Parole di Orlando Marconi, convitato di pietra del consiglio comunale di mercoledì 26 maggio, quando con 11 voti contro 10, per la seconda volta in due anni, è stata negata la destinazione “commercio al minuto”, nel Piano Regolatore, per l’area che comprende l’edificio di largo Mazzini 5 a San Benedetto (dietro l’ex cinema Pomponi). E di conseguenza l’apertura da parte della “Central Frigor Marconi Srl” di un supermercato di circa 800 metri quadrati di superficie.
 
Quella sera Forza Italia e Udc votarono a favore. Minoranza e AN contro. Il presidente del consiglio Giorgio De Vecchis di AN tornò una tantum sui banchi dei consiglieri e tenne un duro discorso contro il provvedimento in esame. Il consigliere di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti giunse invece in aula giusto in tempo per far pendere la bilancia dalla parte del no.
 
Oggetto della contestazione di Marconi è il fatto che nel 1996 l’amministrazione Perazzoli avesse rilasciato una licenza per commercio al dettaglio alla concessionaria auto "Romacar" (che aveva sede nell’edificio di largo Mazzini). D'altra parte, dal 1998, in virtù della legge Bersani di riforma del commercio (D.Lgs. 114/98), non è più richiesta una licenza per l'esercizio di attività commerciali su superfici inferiori ai 1500 mq . Marconi contesta che il rifiuto nel frattempo opposto alla variante urbanistica confligga con il provvedimento del 1996.
 
Dice Marconi: “in anni passati la Romacar esercitava il commercio al dettaglio nell’edificio di mia proprietà, con regolare licenza e agibilità, rilasciate dal dirigente comunale ing. Zampacavallo. Mi chiedo perché la Romacar potesse farlo, mentre oggi a me viene impedito. La mia impressione è che questa amministrazione comunale abbia fatto il proprio comodo. Al riguardo si era espressa anche una conferenza dei servizi, accogliendo la mia richiesta. La verità è che quel provvedimento non doveva neppure tornare in consiglio comunale”.
 
Zampacavallo smentisce risolutamente e chiarisce i termini della questione: “all’epoca io non ero dirigente del settore commercio, ma soltanto del settore “assetto del territorio”. I due settori sono stati unificati dall’amministrazione Perazzoli dopo l’entrata in vigore della legge Bersani. Quindi nel 1996 non ho rilasciato alcuna licenza commerciale. Ad ogni modo il dirigente del settore commercio all’epoca non era vincolato ad attenersi ai pareri del dirigente dell’urbanistica per rilasciare licenze. Oggi, proprio per la legge Bersani, la destinazione urbanistica è ineludibile”.
 
Alle considerazioni tecniche del dirigente l’ex sindaco Perazzoli aggiunge una valutazione politica (che non ritiene contrastante con la questione di diritto): “posso dire che la Romacar vendeva automobili, sicché l’impatto sulle attività commerciali di quella zona era completamente diverso rispetto all’attività di un centro commerciale”.
 
Il sindaco Martinelli risponde laconico all’annuncio di un nuovo ricorso da parte di Marconi: “io ero favorevole al provvedimento. Marconi ha pieno diritto di fare ricorso, credo anzi sia l’unica via che abbia a disposizione. Poi c’è un aspetto tecnico, che interessa l’ufficio commercio. Dal punto di vista politico chi ha votato contro se ne assuma tutte le responsabilità”.
 
Marconi va oltre: “forse me la prenderò anche con qualche politico, per esempio con chi ha pensato di svestirsi della veste di presidente del consiglio per fare il suo discorso contro la variante”.
 
Lo "svestito" (De Vecchis) risponde dicendo che non risponde: “non do risposta ai “se” e ai “ma”. Quanto alle licenze e alle questioni tecniche la cosa non mi riguarda. Io faccio il consigliere comunale. È un diritto di Marconi fare ricorso”.
 
Durante lo stesso consiglio comunale del 26 maggio c’era stato uno rapido scambio polemico tra i sindaco Martinelli e Giovanni Gaspari (oggi capogruppo DS, vicesindaco dal 1997 al 2001, all’epoca della seconda amministrazione Perazzoli). Martinelli sosteneva che l’amministrazione avesse dato il suo assenso al provvedimento, Gaspari rispose che il 16 aprile 2001, a rappresentare l’amministrazione comunale in conferenza c’era il commissario prefettizio dott. De Rosa, dal momento che Perazzoli si era già dimesso (per affrontare la campagna elettorale delle politiche). Come dire che a volere con tanta forza l'insediamento del centro commerciale non era stato Perazzoli, ma il proponente della delibera bocciata il 26 maggio: Forza Italia. Con AN contraria.

07/06/2004





        
  



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