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Due pescherecci tentano di bloccare il porto

San Benedetto del Tronto | Dopo un confronto con Scaltritti sugli incentivi di rottamazione delle piccole imbarcazioni, due pescatori attuano la protesta sfiorando due collisioni. L'onorevole: "Sono dispiaciuto, ma sto facendo di tutto"

di Emidio Lattanzi

Il "blocco" delle due barche

Erano le 20.30 di ieri sera, quando due piccole imbarcazioni da pesca hanno tentato di precludere il canale di uscita e di ingresso agli altri pescherecci, sfiorando in due occasioni la collisione. Il motivo? L'esito di un colloquio con l'on. Gianluigi Scaltritti sulla spinosa vicenda degli incentivi sulla rottamazione delle piccole barche da pesca, quelle che operano nel raggio tra le 3 e le 6 miglia.
 
Il dissidio nasce dal fatto che era inizialmente stata promessa la somma di 115.000 euro per imbarcazione demolita, con la conseguente eliminazione della licenza di pesca, ma veniva data ai pescatori la possibilità di mantenere il libretto di navigazione. Una circolare ministeriale, esplicata ieri ai marinai dall'onorevole, ha invece modificato le caratteristiche della rottamazione, portando gli incentivi intorno agli 80.000 euro, la cui disponibilità totale sembrerebbe peraltro dubbia, da quanto riferito da alcuni pescatori, ed esigendo la restituzione del libretto.
 
A questo punto un gruppo dei marinai ha abbandonato il tavolo delle trattative, nonostante la promessa di massimo impegno data da Scaltritti, promessa che secondo la frangia più "ribelle" dei pescatori, sarebbe esclusivamente dettata dalle imminenti elezioni provinciali che vedono l'onorevole candidato alla presidenza. Dopo un intero pomeriggio passato a decidere come comportarsi, due piccole imbarcazioni hanno agito per proprio conto inscenando una protesta. Hanno così tentato, in serata, di bloccare il canale di imbocco del porto, lasciando entrare i pescherecci ma adoperandosi per impedire le manovre di uscita.
 
Alle 21:30 è intervenuta una motovedetta della Capitaneria di Porto, che, avvicinandosi al "blocco" ha tentato di riportare a terra i due pescatori, che non hanno però voluto sentire ragioni. Dopo circa dieci minuti di vane trattative, i militari hanno fatto rientro presso la loro postazione, mentre uno dei due protestanti ha sparato un razzo di segnalazione in aria.
 
Si è temuto il peggio intorno alle 22:00, quando un grosso peschereccio, il "Davide" ha tentato la manovra di uscita. Le due piccole imbarcazioni hanno prontamente bloccato il punto centrale del canale, ed è nato un diverbio tra gli equipaggi durato pochi minuti. Il "Davide" ha quindi tentato di virare verso nord per eludere il blocco, ma uno dei due pescherecci ha effettuato una pericolosa manovra, avanzando a ritroso, e sfiorando la collisione, evitata di un soffio.
 
Medesima situazione si è verificata poco prima della mezzanotte. Questa volta l'imbarcazione uscente, non ha minimamente accennato a fermarsi, puntando dritto verso l'imbocco del canale. Altra manovra azzardata da parte di uno dei due pescherecci, altra collisione sfiorata. Nell'arco della nottata, entrambe le imbarcazioni hanno abbandonato il canale, ma nell'ambiente portuale c'è chi è pronto a giurare che non finirà qui.
 
Scaltritti è intervenuto quest'oggi su quanto accaduto: "Sono molto dispiaciuto per la protesta di questa notte. Ho saputo che sono state effettuate delle manovre azzardate, che avrebbero potuto trasformare la vicenda in qualcosa di molto grave. Capisco lo stato d'animo dei pescatori, alcuni di loro hanno delle situazioni difficili che li esasperano, e spero che la Capitaneria di Porto non usi una mano pesante su queste due imbarcazioni. Io, come ho detto anche ieri nell'incontro che ho avuto con loro, mi sono adoperato e mi sto adoperando per sbrogliare l'intricata questione".
 
"Ho presentato una proposta di legge per supportare il problema – ha proseguito Scaltritti - ma c'è un iter burocratico da seguire, e per quanto ci si adoperi, ci sono dei tempi da rispettare. La restituzione del libretto nautico viene imposta dalla Comunità Europea, stiamo facendo di tutto per trovare un escamotage ed evitare questa restituzione, ma anche qui, lavoriamo con molta difficoltà".
 
Tutti si augurano che la situazione si risolva nel migliore dei modi, dal momento che la città di San Benedetto, con oltre 30 barche di piccola portata, contro le pochissime unità sparse per la penisola, rappresenta la realtà marittima italiana maggiormente interessata da questa legge, che rischia di ridurre sul lastrico più di un pescatore.

09/06/2004





        
  



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