"Televisione. Strega o maestra?"
Porto Sant'Elpidio | Interessante dibattito di apertura del Teatro per Ragazzi
di Stefania Ceteroni
Televisione: strega o maestra?. Ne luna, ne laltra.
Sono proprio queste le conclusioni alle quali si è arrivati in occasione del convegno che ha segnato lapertura della quindicesima edizione del Festival Internazionale di Teatro per Ragazzi "I teatri del mondo" svoltasi ieri sera a Villa Baruchello.
Una riflessione - moderata da Stefano Trasatti dell'agenzia Redattore Sociale - che è stata possibile grazie al contributo di idee di relatori d'eccezione quali Stefano Gnasso dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e collaboratore Mediaset, Maria D'Alessio psicologa dell'Università La Sapienza di Roma, Maria Eleonora Lucchin direttore documentazione e analisi istituzionale di Mediaset, Gianfranco Noferi direttore RaiSat Ragazzi e Luca Borgomeo presidente dell'associazione sprettatori onlus.
I contributi degli ospiti sono stati preceduti da un saluto, piuttosto articolato e ricco di stimoli, del sindaco Mario Andrenacci che ha chiuso l'intervento chiedendosi e chiedendo cosa possano fare le istituzioni, la politica, per rispettare i diritti del pubblico minore. Anche l'assessore provinciale Licia Canigola, nel salutare i presenti, ha posto degli interrogativi che hanno stimolato il dibattito.
Stefano Gnasso ha portato la sua esperienza di ricercatore, con tanto di dati alla mano, relativamente al mondo dei giovani che vanno dai 15 ai 19 anni. Giovani influenzati dalla cultura degli anni 90, alla ricerca della realizzazione veloce e, allo stesso tempo, di uninformazione veloce.
Maria DAlessio ha catalizzato lattenzione dei presenti parlando di una ricerca effettuata tra i bambini sul mondo dei cartoni e degli umani. Ricerca che lha vista indagare tra i gusti dei piccoli spettatori per arrivare a conclusioni che, in alcuni casi, sono apparse contrarie ad ogni previsione come quella di un indice di gradimento piuttosto alto per gli umani che raccontano favole piuttosto che per i cartoni che, di per se, sono poco espressivi anche se spesso sono capaci di imbambolare il piccolo davanti alla tv.
Maria Eleonora Lucchin ha passato in rassegna nellillustrare largomento La programmazione dei minori tra etica ed audience gli accorgimenti che le reti Mediaset hanno messo in campo per bilanciare le esigenze economiche ai gusti degli spettatori e, allo stesso tempo, per agire nel massimo rispetto dei diritti degli spettatori più piccoli.
Lo stesso ha fatto Gianfranco Noferi nellintervenire in merito al medesimo argomento facendo una panoramica di quanto faccia la Rai in tal senso e insistendo, in particolare, sul ruolo che avrà la tv digitale circa la selezione e la scelta di programmi adatti ai più piccoli.
"Nessuno può negare le grandi potenzialità della tv - ha osservato in chiusura il presidente Aiart Luca Borgomeo- ma il problema è nell'uso che se ne fa". Ecco, dunque, una riflessione sulla necessità di conoscere sia le potenzialità di tale strumento che i rischi connessi ad un suo uso sbagliato. Da qui linvito ai genitori a non affidare i propri figli con tanta superficialità alla tv
che è uno strumento, non un educatore. E unosservazione finale. Spegnere la tv non è un atto di coraggio ma una rinuncia ha osservato Noi non diciamo di non guardare la tv, ma di guardarla bene. Per questo, è necessario che gli adulti capiscano, che siano educati su cosa vuol dire guardare bene la tv affinché, di riflesso, ci pensino bene prima di accenderla e dare il telecomando ai lori figlioli.
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16/07/2004
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