Nonostante le preventive e vibrate proteste della Confcommercio, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha deliberato il Fermo Pesca 2004 per il mare Adriatico dal 2 agosto al 5 settembre, per un totale di 35 giorni.

 

 “E’ inaudito – ribatte il presidente dei ristoratori Confcommercio Ennio Casturani – si insiste nel togliere il pesce fresco dalle tavole delle regioni adriatiche, nel cuore dell’estate”. “Mentre fino all’anno scorso – continua Casturani -  il provvedimento veniva adottato considerando le diversità tra zone di pesca, quest’anno la pesca sarà di fatto bloccata sulla quasi totalità della costa Adriatica, con conseguenti disagi per ristoratori e commercianti, oltre che per i consumatori”. Casturani sottolinea che il rischio più evidente, è quello di ritrovare sulle tavole solo pesce congelato o d’importazione, con danni enormi sia sul piano dell’immagine che della qualità.

 

“Mi chiedo anche come il governo possa aver pensato ad un provvedimento così dannoso e inutile – spiega Casturani – che, è ormai scientificamente provato, non risolve nulla. Sarebbe, invece, molto più utile dividere il mare per fasce, da quelle costiere e via via a quelle più lontane, inibendo appunto la pesca in quelle zone dove bisogna tutelare la riproduzione di alcune specie e contenendola invece nelle altre”.

 

I ristoratori ora non rimarranno a guardare: “Organizzeremo a breve una forte protesta, anche una ‘marcia su Roma’ dei ristoratori e dei commercianti, per far modificare il provvedimento prima del suo inizio, o per compensare il danno subito dalle imprese”. Per Casturani, insomma, il governo dovrà provvedere ad un adeguato sostegno economico, con il ristorno delle spese affrontate dalle stesse imprese per mantenere l’occupazione