Sulla spiaggia, questa mattina, c’erano ancora i resti di quanto il fiume ha portato a valle in questi giorni: tronchi e sterpaglie.

 

Gli operatori turistici già piegati dalla diminuita presenza di vacanzieri si mettono le mani ai capelli. Per Lido Tre Archi la situazione è grave. Il sindaco Di Ruscio ha avanzato l'ipotesi di richiedero lo stato di calamità. Le acque del Tenna, in piena nella notte tra sabato e domenica, hanno creato il caos sulla spiaggia.

 

Tra le prime ipotesi sulle cause, le voci parlano della pulizia del fiume, dello scavo del letto, della rimozione della ghiaia, dell’eliminazione di alcune anse, tutte operazione che avrebbero velocizzato a dismisura il corso d’acqua.

 

Le abbondanti piogge dell’altro giorno si sono incanalate in una sorta di percorso obbligato e hanno man mano preso forza sino alla foce.

Al momento dei lavori, il comune di Fermo aveva manifestato perplessità e timori. In un telegramma inviato a Regione e Provincia - quest’ultima titolare dei lavori - si esprimeva forte preoccupazione per i possibili rischi di esondazione provocati dagli scavi. Segnali preoccupanti erano venuti dagli agricoltori che avevano visto i loro pozzi diminuire di portata e dal laghetto artificiale che si era abbassato considerevolmente di livello. Segno che l’abbassamento del letto del Tenna sottraeva acqua tutt’intorno.