Si è svolta quest'oggi, presso la sede della Confesercenti di San Benedetto, una riunione tra alcuni concessionari di spiaggia della riviera comprendente San Benedetto e Grottammare, il presidente F.I.BA. Giuseppe Ricci, ed il segretario Paolo Perazzoli. Le tematiche all'ordine del giorno, com'era prevedibile, sono passate in secondo piano, ed ha tenuto banco la spinosa problematica della musica negli chalet.

 

I concessionari di spiaggia hanno innanzitutto fatto una distinzione tra i problemi sambenedettesi, e quelli di Grottammare. "A San Benedetto il problema è costituito quasi esclusivamente dai rumori – hanno detto alcuni imprenditori – mentre per Grottammare il discorso è diverso, l'ordinanza non parla soltanto della musica, ma anche dei rumori e degli schiamazzi che i giovani farebbero una volta al di fuori dei locali".

 

"Gli accordi sul discorso della musica negli chalet li avevamo presi da tempo – ha esordito Ricci – avevamo convenuto sulla necessarietà di installazione delle strutture che limitassero il frastuono all'esterno e nelle abitazioni adiacenti. Molti lo hanno fatto, ma alcuni no, per questo sarà necessario mettersi nuovamente a tavolino e cercare di venire a capo del problema".

 

L'intervento più interessante è stato quello di Natalino Mori, gestore dello stabilimento "Mojito" a Grottammare, recentemente interessato dall'ordinanza del comune, che ha applicato la revoca della licenza per le feste danzanti. "Io considero quella relativa allo spegnimento un'ordinanza "bulgara", che ha la volontà di spegnere, oltre alla musica, anche quello che viene definito come "rumore antropico", cioè il rumore fatto dalle persone che si trovano all'interno o all'esterno dello stabilimento".

 

Estremamente analitico l'intervento di Paolo Perazzoli: "E' una questione che si ripropone ogni anno, io sono diventato sindaco di San Benedetto nel 1993, e ricordo che già da parecchi anni, d'estate tornava questo problema, che inizialmente coinvolgeva anche le serate più "soft" come il liscio, che aveva orari sicuramente più adeguati. Bisogna analizzare molti fattori, primo tra tutti la dislocazione geografica".

 

"C'è differenza tra lungomare nord e sud a San Benedetto, e tra la riviera sambenedettese e quella di Grottammare. A Grottammare abitazioni ed alberghi sono a ridosso della spiaggia, mentre nella zona nord del lungomare sambenedettese, nella zona degli chalet "Da Luigi" e "Da Andrea", c'è più spazio tra le strutture balneari e quelle abitative. Il problema si ripropone più a sud, dove lo spazio diminuisce nuovamente".

 

"Bisogna comunque tenere conto di tre fattori fondamentali – ha continuato Perazzoli – c'è gente che durante la settimana lavora anche in estate, di conseguenza si potrebbe cercare di concentrare le feste nel week end. Altro aspetto spinoso sono i bassi, a volte, pur rientrando nei limiti previsti dalla legge, il suono dei bassi provoca molto più fastidio di quanto si possa immaginare, ed inoltre occorrerebbe diminuire gradualmente la musica all'interno della discoteca mano a mano che si avvicina l'ora della chiusura in modo da consentire agli apparati uditivi degli avventori di adattarsi all'improvviso silenzio che trovano all'uscita, onde evitare i fastidiosi schiamazzi".