A.A.A cercasi programmazione turistica!
San Benedetto del Tronto | Continua l'inchiesta sulla crisi del turismo a San Benedetto con l'intervista al Jonathan
di Francesca Bruni
'C'è grossa crisi', diceva il 'profeta di Quelo'di Guzzanti. Continuando la ricerca degli indizi che portano al colpevole, sono andata a cercare prove su questa crisi del turismo al Jonathan di San Benedetto. Sono arrivata qui per analizzare il target del divertimento ' alternativo ' della zona, se per alternativo si intende tutto ciò che esce dal circuito degli chalet. Il Jonathan offre serate di musica dal vivo , è discoteca fino alle 4 del mattino , e organizza eventi per tutta l'estate almeno fino a settembre; ma è anche bar e gelateria. Ho chiesto a Licinio cosa ne pensa della crisi: -La crisi indubbiamente c'è - risponde - ma soprattutto a livello dei consumi della famiglia . Abbiamo riscontrato un calo fino al 50% delle vendite rispetto all'anno passato. La verità è che la gente spende meno, ma anche che i prezzi sono alti e la famiglia media tende a ridurre i consumi.
- E per quanto riguarda l'altra fascia di età di cui vi occupate?
- Beh diciamo che quest 'anno riscontriamo dei picchi notevoli: sabato sera avevamo qui 500 persone , venerdì appena 5 . Comunque la tendenza generale è quella di spendere solo quando ci sono degli eventi, insomma è più o meno il discorso di prima. San Benedetto è una città turistica cara.
- Oltre ai problemi del vostro locale , cosa ne pensi della questione in generale?
- Penso che uno dei problemi preponderanti sia che la gente non c'è, e secondo me le cause sono tre: la prima è proprio quella del costo della riviera. La seconda è la mancanza di offerta concreta sul territorio per la fascia di età che consuma più delle altre:quella tra i 20 e i 30 anni. La terza causa viene proprio dall'alto : cioè l'assenza di un piano regolatore del turismo da parte del comune o degli enti pubblici in generale. Per esempio, non è giusto concedere tutte le licenze agli chalet che ora sono ristoranti , discoteche bar ...tutto. In più il comune avrebbe dovuto fare in modo di incentivare la presenza dei locali nella zona dove siamo noi (zona pattinaggio ndr) dove non si creano problemi di inquinamento acustico, piuttosto che farla sfruttare dall'edilizia. -Dici che si dovrebbe scegliere una sorta di 'politica del turismo' per indirizzare San Benedetto verso un turismo familiare oppure giovanile.
- Sì -continua- da un lato manca proprio questo. Negli anni '70 a ' gestire' il turismo tramite gli eventi erano gli albergatori. Ora c'è stato un cambio generazionale: quelli che una volta erano giovani ora sono invecchiati , così la loro offerta è consequenziale , capisci? Ora la nuova generazione in questo senso è quella dei gestori degli chalet, che però viene osteggiata: come si è visto con la lotta dei decibel di questi giorni. Ci sono poi troppe limitazioni imposte anche dal comune. Se queste non ci fossero sono convinto che la gente ( i privati ) azzarderebbe e ci sarebbe maggiore offerta di divertimento.
- Il problema sono solo le limitazioni imposte?
- No , certo. Il problema secondo me è anche un altro . Manca , ad esempio, anche una promozione a livello culturale . San Benedetto non ha manifestazioni rilevanti di qualunque tipo. Insomma di ciò che è cultura per i diversi target : concerti , cinema , e altro. Cosa che invece c'è nei comuni vicini come Grottammare ( che ha ad esempio Cabaret Amore mio) o Ripatransone e Offida con il Summer Festival. Non c'è proprio la volontà di iniziare ad organizzare questi eventi. Quindi il discorso è chiaro , siamo in un circolo vizioso: non c'è gente perché non c'è offerta, e non c'è offerta perché non c'è gente : tragedia! Secondo molti un aiuto per uscire da questo vortice risucchia-turisti dovrebbe arrivare proprio dall'alto. Come si dice: riusciranno i nostri eroi.? Bene, anche per questa volta è concluso l'interrogatorio al testimone, e il raccoglimento delle prove. L'indagine continua.
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13/08/2004
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