Nazzareno Pompei non è più l’assessore alle politiche sociali del Comune di San Benedetto (delega condivisa con il vicesindaco Piunti, che si occupa però di altri aspetti del settore). Questa mattina, in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Pompei nei giorni scorsi alla stampa, il sindaco Martinelli gli ha revocato l’incarico. Come si legge in un comunicato stampa: “essendo venuto meno il rapporto di fiducia che era alla base della nomina, rapporto improntato sulla reciproca correttezza e lealtà. La decisione in questione giunge con un giorno di ritardo in quanto il Sindaco, dopo le esternazioni di cui sopra, si aspettava le spontanee ed immediate dimissioni del sig. Pompei che aveva chiaramente palesato la propria difficoltà a collaborare con il Sindaco e la Giunta.”

 

Immediate le reazioni dell’opposizione. Per Gabriele Franceschini (DS): “i fatti parlano da soli. È una decisione estremamente drammatica, nel senso che a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, si priva la città di un supporto (inadeguato o meno) per il percorso educativo dei ragazzi. Stante le grandi e gravi difficoltà dei portatori di handicapp, mi chiedo quali saranno le risposte dell’amministrazione su questo particolarissimo problema. Mi riferisco anche a quegli studenti con problemi di relazioni o caratteriali, non riconosciuti dalla legge 104/92. C’è anche da dire che l’assessore non ha tenuto fede alla sua promessa di un convegno su questo tema, per la quale ritirai una mia interrogazione consiliare. ”

Vincenzo Rosini (Lega Nord) punta il dito sugli equilibri interni della maggioranza di centrodestra. In una nota intitolata “Coraggio assessore Pompei: Marte risparmia i vili, non gli eroi”, Rosini si rivolge a Pompei: “Le tue dichiarazioni - Pompei - sul sindaco Martinelli, delle quali ti saresti dovuto vantare, non chiedere scusa (non si girano mai le spalle al lupo in segno di sottomissione),  sono state fin troppo diplomatiche; anche gli altri assessori dovrebbero collaborare con te alla stesura di un enciclopedico “stupidario” contenente tutto quanto è stato combinato da quest’uomo prestato incautamente alla politica. Mai prestito fu più disastroso; ma almeno una parte delle perdite potrebbe essere recuperata con gli incassi delle vendite. Non è che alla fine ci scappa un “Bancarella”?”