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Marche, qui la caccia é senza regole

| ANCONA - Legambiente: “Si apre in anticipo la stagione delle doppiette. In molte regioni troppe deroghe. Ma se manca una corretta gestione, non ha alcun senso discutere sui calendari venatori”.

“Puglia, Marche, Calabria, Molise e Lazio sono le regioni dove le regole per la caccia potranno creare gravi danni alla fauna”. Lo denuncia Legambiente, per bocca del suo responsabile nazionale fauna Antonino Morabito, in base alla valutazione di differenti parametri presenti nei Calendari Venatori, strumenti indispensabili per la corretta gestione venatoria che ciascuna Regione doveva approvare entro il 15 giugno.
 
“Strumenti indispensabili certamente, ma che da soli non garantiscono alcuna tutela in una regione come la nostra in cui, salvo rare eccezioni, continua a mancare del tutto una efficiente gestione, fatta di censimenti aggiornati, monitoraggi e di concrete azioni di conservazione e miglioramento ambientale- spiega Paolo Pennelli, responsabile caccia Legambiente Marche – Disquisire sull’apertura anticipata o meno della stagione venatoria è una polemica fine a se stessa, nella quale, da sempre, Legambiente Marche ha scelto di non entrare.
 
Il problema che denunciamo da anni, sta a monte ed è l’assoluta mancanza di gestione e di censimenti aggiornati delle specie faunistiche.Risultato? Il calendario è ancora interpretato semplicemente come limitazione al numero di uccisioni, mentre dovrebbe essere lo strumento principe per applicare correttamente e su basi scientifiche la programmazione del prelievo venatorio.
 
Ci chiediamo infatti da sempre: se non si conosce precisamente il capitale di partenza, cioè l’entità delle popolazioni della fauna selvatica, come si fa a gestirlo ed a stabilire qual è, a fine anno, l’entità degli interessi, cioè degli esemplari prelevabili? Una domanda che in questi anni è sempre restata senza risposta”.
 
“In ogni caso, stante la situazione attuale, l’apertura differenziata ed anticipata della stagione venatoria resta sotto accusa. Il male minore è comunque rappresentato da un’apertura unica della stagione alla terza domenica di settembre, già chiesta anche da altre associazioni, che si concretizza in una certa maggiore dispersione delle doppiette nel territorio".
 
“Nelle Marche, inoltre - conclude Pennelli – i cacciatori sono liberi di spostarsi ovunque per la caccia alla migratoria, il che rende un non senso il legame della categoria con il territorio. La Legge 157 è un’ottima legge, il problema è che non trova applicazione nella nostra regione, dove la normativa regionale di fatto rende gli Ambiti Territoriali di Caccia incapaci di operare concretamente nell’opera di gestione e conservazione della fauna selvatica.”. 
 
 
Ufficio stampa Legambiente Marche, Tel/fax 071-200852, Monica Cerioni (347 1512936).

01/09/2004





        
  



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